Io…per professione condannata alla realtà estrema!

MAINjorgemacchi

Dopo essere rimasta estere­fatta per la visita di “Artis­sima” a Torino, dove ho scop­erto che sassi e scarti di met­allo but­tati a terra alla rin­fusa pos­sono essere ven­duti come opera d’arte per ottantamila/centomila euri, cioè ai prezzi medi dei miei immo­bili in ven­dita, leggo della per­for­mance di Pis­to­letto alla bien­nale di Venezia che con­siste nello spac­care spec­chi a martellate.

Ora è vero che, con­trari­a­mente agli agenti immo­bil­iari, gli artisti sono sim­patici e a loro gli si con­sente tutto, ma è vero anche che se a me venisse in mente di spac­care una casa per “molti­pli­carne le sfac­cettature”,  come ha fatto Pis­to­letto con lo spec­chio, mi ricov­er­ereb­bero alla neuro senza neanche l’attenuante dello stress da “mer­cato in crisi”!

Se ne deduce che io in quanto “agente immo­bil­iare”, per pro­fes­sione sono con­dan­nata alla realtà estrema!

Share and Enjoy:
  • Print this article!
  • Ghenghe
  • Sphinn
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Mixx
  • Google Bookmarks

12 Commenti a “Io…per professione condannata alla realtà estrema!”

  • Ehe­heh :)

    Pensa Ketty, potremmo vendere le case lbere 12 lati :D

  • Sono tutti impazz­iti, artisti e non. Il prob­lema è che dopo aver scan­dagliato tutto il pos­si­bile ed il com­pren­si­bile, non resta altro che affrontare l’impossibile e l’incomprensibile. Per alcuni poi si arriva anche dal legale all’illegale e qui i film amer­i­cani inseg­nano molto in fatto di fol­lie.
    Follie.… 

    Il pen­siero triste è che si passa da arte a dis-arte. Se poi trasliamo il senso in maniera forzata nel campo sci­en­tifico pos­si­amo asso­cia­rne l’idea al con­cetto di arti­co­lazione e dis­ar­ti­co­lazione (un soggetto dis­ar­ti­co­lato è un soggetto con qual­cosa di slogato e/o lus­sato, in gergo medico poi viene uti­liz­zato anche nei casi di amputazioni trau­matiche).
    Il pen­siero tragico è che l’uomo mod­erno, per provare emozioni, deve scon­vol­gersi. I gio­vani mod­erni per provare emozioni devono shockarsi facen­dosi del male o facen­done (altre per­sone o animali).

  • Ketty Increta scrive:

    Alla fac­cia che com­men­tone Kriss! :)

  • no no no siete voi che non capite l’arte, biechi immo­bil­iaristi palan­cai!!!
    (a propos­ito, mi spie­gate come si fa a met­tere la foto della prima comunione?!?)

  • Ketty Increta scrive:

    Occorre andare su:
    http://it.gravatar.com/
    reg­is­trarsi e scegliere un avatar!

  • Luca scrive:

    …che dire? Ho conosci­uto per puro caso l’autrice di questo blog e sono venuto a dare un’occhiata a questo suo spazio. Come com­men­tarlo? E’ un blog col­orato, friz­zante, vivace, bril­lante, scritto con una verve ed uno spir­ito davvero unici. E, soprat­tutto, è iron­ico: dote non facile da trovare sia nelle per­sone sia nella scrit­tura. Credo che tutto questo insieme di ele­menti, rispec­chi in pieno la per­son­al­ità dell’autrice.
    Quindi, per chi­ud­ere (e chiosare) ti dico… brava Ketty, con­tinua così. Da oggi, hai un esti­ma­tore( ed un let­tore) in più.
    Ciao
    Luca

  • gra­zie, mi sono pure ritagliato…uscirà mica il sangue dalla foto?!?

  • Ketty Increta scrive:

    Gra­zie Luca e ben­venuto! :)

  • ora metto la foto anch’io… ci provo almeno!

  • non ci riesco… non rien­tro nella pag­ina di iscrizione! SIGH :(

  • Pam scrive:

    Sec­ondo me qualunque cosa possa esser real­iz­zata da chi­unque, tipo sparg­ere pezzi di met­allo o fran­tu­mare uno spec­chio, non può essere definita arte.
    Ma se ci sono ebeti dis­posti a spendere 100.000 euro per una cosa del genere, allora questi sedi­centi artisti fanno benis­simo a spen­narli come polli :)

  • stefano lanteri scrive:

    Il mio artista prefer­ito è Arman, quello della Accu­mu­lazioni. Famo­sis­sime sono le accu­mu­lazioni di bidoni dell’immondizia roves­ciati in una teca di plexiglass…inalcuni casi le val­u­tazioni hanno rag­giunto prezzi esor­bi­tanti. Poi ci sono le accu­mu­lazioni di mon­ete. Al museo di arte con­tem­po­ranea di Nizza potete trovare un accu­mu­lazione di qualche metro d’altezza di sedie.

    famo­sis­simi sono poi i vio­lini fran­tu­mati ed incol­lati ad una tela

    inim­itabile

Lascia un Commento