La ragazza col megafono.
Auto intervista a un’indignata pacifista sulla manifestazione di Roma il 15 ottobre
Perché hai partecipato?
Ritenevo giusto farlo…le ingiustizie sono troppo evidenti e penso sia bene denunciare quel che non va.
Com’è andata?
C’era il sole un sacco di gente, ma poteva andare meglio! la violenza di alcuni ha rovinato tutto, poteva essere una grande occasione!
Al mattino appena arrivata vicino a piazza della Repubblica prendendo un caffè al bar ho sentito due bulli che dicevano: “facce un caffé bello forte che oggi ‘namo a menà i black bloc! Erano due poliziotti… li ho insultati!
E quando è iniziata la manifestazione che hai visto in particolare?
Un uomo in borghese che ha fatto esplodere un’auto in via Cavour con il telefonino e poi si è rifugiato dietro le camionette di polizia e guardia di finanza anche se era in borghese sembrava uno di loro.
Poi ho visto dei black bloc scenografici vestiti tutti in modo uniforme e persino con le scarpe uguali…avevano caschi, volto coperto e mazze anch’esse nere… erano freddi e tecnici…sembravan militari. Sono spuntati dal nulla in via Cavour all’altezza dell’hotel, in quel momento in cielo girava un elicottero della polizia ma nessuno è intervenuto a fermarli. Devastavano ogni cosa che vedevano, in particolare le vetrine di negozi e banche, bruciavano le auto e i cassonetti dell’immondizia!
Che hai fatto?
Volevo uscire dal corteo, fingermi una turista, ma non si poteva perché dietro c’erano degli incappucciati (Casa Pound?) anche loro tutti neri che urlavano slogan fascisti, davanti i black bloc e di lato i poliziotti con mazze in mano, allora mi sono unita con alcuni pensionati e NOTAV Valsusini che mi hanno accolta con il consueto calore, mi sono sentita come quando vado in Valle in mezzo ad amici sinceri, in testa al corteo la ragazza col megafono ci ha incoraggiato a non aver paura e a oltrepassare i Black Bloc…poi ci ha guidato verso piazza San Giovanni dove sembrava tutto tranquillo, per aspettare l’inizio dei comizi… ma poco dopo ci sono stati nuove provocazioni, questa volta da parte della polizia verso giovani manifestanti (alcuni anche minorenni). Sono iniziati girotondi dei furgoni delle forze dell’ordine che investivano i manifestanti più giovani, lancio di lacrimogeni della polizia e lancio di sampietrini dei giovani ai poliziotti il peggio che i giovani di ambo gli schieramenti potessero tirare fuori: disperazione, violenza, Odio.
E che hai fatto allora?
D’istinto mi è venuto di correre, ma sempre la ragazza col megafono, ci ha esortato a stare uniti e a non correre. In effetti è una cosa da non fare perché genera panico e autorizza i poliziotti a spararti addosso o gli mette paura, in ogni caso fai più o meno inconsapevolmente il gioco di chi vuole annientarti. Allora mi sono unita al gruppo sul piazzale della chiesa e ho tirato fuori i limoni dallo zaino, ho imbevuto il foulard di succo di limone e ho aiutato ignari passanti romani a proteggersi dagli effetti del gas CS.
Poi ingenuamente (lo ammetto credo sempre nel dialogo, ma delle volte a torto) ho chiesto ad una poliziotta graduata come portare fuori in sicurezza dalla piazza i manifestanti pacifici, ma questa, evidentemente mentendo sapendo di mentire, mi ha indicato la via dove sicuramente saremmo stati coinvolti in maggiori disordini. Per fortuna la ragazza col megafono e altri studenti pacifici sono riusciti, malgrado la confusione, a comunicare via twitter con altri manifestanti e ci ha consigliato di passare da un’altra parte per raggiungere “il circo Massimo”, li, oltre ad essere in salvo, ci siamo uniti ad altri manifestanti tra cui gli artisti del “Teatro Valle”, è stato emozionante…soprattutto quando la gente ai bordi delle strade e dalle finestre applaudiva il gruppo di noi NO TAV.
Arrivati alle Piramidi ho concluso la giornata con alcuni anziani Valsusini. e con Margherita, una musicista romana e No Tav, conosciuta in un’altra occasione a Roma, ci siamo rifocillati e riposati in una trattoria del vicino quartiere Testaccio.
Col senno del poi visto come ha degenerato la manifestazione avresti partecipato ugualmente?
SI Sicuramente SI…altrimenti avrei creduto alle balle dei giornali…invece c’ero e ho visto da me, poi mi sembrava giusto partecipare attivamente, ma.… c’è ancora qualcosa che mi sfugge!