Liaisons dangereuses
Prenotiamo il minibus che parte da Almese, ma solo per il ritorno all’andata toccherebbe essere li alle 6 del mattino e partendo rispettivamente dal Monferrato astigiano e da Torino, preferiamo partire un giorno prima, tanto più che per l’andata troviamo un passaggio da due lionesi Jeandenis e Alejandro che tornano a Lione da Milano. Gli diamo appuntamento ad Almese, dove lasciamo la nostra auto per il ritorno.
Il viaggio è piacevole, si parla di politica e delle differenze tra Italia e Francia, ci scambiamo informazioni, ad esempio Jeandenis ci spiega che è una fortuna che ora ci sia Hollande come presidente, perchè sono vicini a legalizzare il matrimonio tra gay e la possibilità per loro di adottare dei figli. “Certo che in Italia voi avendo il Papa, non potrete nemmeno parlarne!” (afferma lui)! Gli spiego che invece proprio in questi giorni in cui ci sono le primarie del centrosinistra è uno degli argomenti di discussione e che uno dei candidati (ndr Nichi Vendola), che è già il governatore della Puglia nonché leader di SEL, anch’egli gay desidererebbe potersi sposare e adottare un figlio e che recentemente un altro gay è stato eletto come governatore della Sicilia. Lui si stupisce, non pensava fossimo così “avanti” avendo avuto per molti anni il governo di Berlusconi.
Ci sono molte cose che i nostri cugini francesi non sanno di noi e molte che non sappiamo noi di loro, per esempio in Italia pensiamo che loro siano in maggioranza a favore dell’energia nucleare, ma a sentire Jeandenis è il contrario. Arriviamo alla frontiera dopo il Frejus e c’è molta polizia, ci fermano, ci chiedono dove andiamo, e Jeandenis risponde. “torno a casa a Lione, abito li e loro sono mie ospiti!” Si scusa per la piccola bugia e rimane allo stesso modo meravigliato, per lavoro attraversa la frontiera spesso ed è la prima volta che viene fermato e che ci sia tutta quella polizia.
Il tempo passa in fretta, ci accompagnano fino all’espace Sarrazin, dove ci sono le conferenze dell’Avant Sommet organizzato da Daniel Ibanez e dai no tav francesi, pur essendo lionesi, non sapevano di questo evento, se potranno lunedì parteciperanno alla manifestazione contro Monti e Holland e l’assurdità delle grandi opere.
Sono quasi le 18, il convegno è ancora in piena attività malgrado abbiano incominciato da stamattina.
Dati, filmati, discussioni. C’è anche l’assistente di un un europarlamentare francese, un consigliere regionale Rhône-Alpes, ma anche Davide Bono, consigliere regionale piemontese M5S e Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino. La nostra corrispondente Virginie ci viene in contro, è l’ora dell’aperitivo, e tra un bicchiere e l’altro ci fanno domande sul movimento No TAV in Italia.
Loro, a quanto pare, è solo un anno che si danno da fare come movimento, non circolano informazioni, qualcuno ( i loro governi) gli aveva fatto credere che siamo noi italiani a voler realizzare la galleria a tutti i costi e a loro la cosa non riguardava perché avremmo pagato noi l’intero tracciato.
Strano, anche a noi dicono la stessa cosa! Ridiamo insieme e ci portano a cena in un ristorante della città antica. Hanno sete di sapere e noi di raccontare, ci rendiamo conto che le informazioni non circolano. Ad ogni mio racconto degli avvenimenti in Clarea, strabuzzano gli occhi, non possono credere che al di la delle montagne, possano essere violati in questo modo i diritti umani e d’opinione. Qualche assurdità me la raccontano anche loro però… una di loro che lavora nei trasporti, mi racconta ad esempio, che partono tir dalla Francia alla Germania che esportano alla grande distribuzione tedesca pneumatici, salvo poi venderli agli installatori francesi che (a causa di riduzioni delle tasse) li acquistano ad un prezzo più basso che dal produttore, e le merci vanno avanti e indietro tra i due stati sprecando carburante e inquinando.
Tornando a casa dove ci ospitano rimaniamo bloccati in ascensore, la proprietaria di casa (un elegante condominio nel centro di Lyon) è mortificata in 22 anni che vive li non è mai successo! Attendendo in soccorsi, mi prendono in giro…dopo i miei racconti sulla Clarea, e 2 braccia rotte in un anno (1 per un incidente automobilistico a l’altro per una caduta accidentale al supermercato) credono che sia io a portare sfortuna.
Ci svegliamo al mattino in questa casa molto bella, siamo in un attico e dalle finestre si vede tutta Lyon, in cucina è già pronta una ricca colazione e hanno anche fatto il caffé molto forte come piace a noi italiani. L’espresso e un’altra cosa ma apprezzo la buona volontà!
Ci dirigiamo verso il palazzo delle nostre riunioni, dove malgrado siano solo le 8,30 sono tutti in attività, ma per cominciare aspettiamo un gruppo di relatori italiani, che arrivano in ritardo perché bloccati più volte sia alla frontiera del Frejus, sia all’arrivo al Lyon…riescono a passare mentendo sulla destinazione del viaggio.
Manca tuttavia all’appello il bus con 15 italiani partiti dalla Val Susa bloccato al Frejus con scuse pretestuose dai gendarmi francesi per diverse ore, salvo poi lasciarli passare tutti meno 3 tra cui l’autista, quindi non han potuto far altro che tornare indietro.
I francesi presenti al convegno a questa prima notizia sbiancano! Una ammette candidamente: Pensavo che questo avvenisse dalla parte italiana, si sa che da voi non c’è democrazia, ma da noi in Francia, il paese della libertà, non è ammissibile una cosa del genere! (Poi proprio ora che hanno mandato a casa Sarkozy e scelto Hollande!)Un’altra invece afferma che siamo in un nuovo ordine mondiale ( ed io penso, guarda caso il nostro governo tecnico è gradito alle banche e Monti fa parte del gruppo Bilderberg)!
Ad ogni modo impediscono a 15 cittadini italiani di partecipare ad una conferenza francese, che fine ha fatto il trattato di Schengen?
La Corte dei conti francese ha bocciato questo progetto, e un euro parlamentare francese riferisce che in commissione europea la UE non è disponibile a finanziarlo, il motivo non è ecologico, ma economico: Non ci sono soldi, e inoltre ci sono altre priorità!
Io sono europeista convinta, ma pongo una questione col mio francese scolastico quasi dimenticato:
Quelle Europe? Quelle des marchandises ou quelle des personnes.
Nous citoyen européen, nous sommes moins d’un produit?
Quale Europa? Quella delle merci o quella delle persone? Possibile che noi cittadini europei valiamo meno di un prodotto?
Pare di si! L’autobus non arriva io e la mia amica siamo bloccate a Lyon, ma grande è la solidarietà dei nostri amici francesi, ci ospiteranno ancora se non riusciremo a trovare un altro mezzo per tornare.
Si sparge sul web la notizia e la sorella della mia amica decide di partire con suo marito da Oulx per venirci a prendere, le raccomandiamo via sms di non dire che viene a Lione, lei e il marito sono guardie forestali, ma malgrado abbiano il lascia passare sul cruscotto, la polizia li fermerà più volte!
Nel frattempo partecipiamo ad altre riunioni interessanti, arrivano anche esponenti dei movimenti parigini: le tav serà comme Notredame de Landes, (altra opera faraonica e inutile nei pressi di Parigi) ci dicono. A quanto pare le grandi opere anche in Francia sono gradite solo ai politici! Ma il comune denominatore è: Ils mentent ils trichent (mentono e imbrogliano). L’ex sindaco di Chambery Luc Besson vorrebbe che si facesse una nuova stazione solo per avere una targa col suo nome, gli aqmbientalisti gli faranno una targa a loro spese purché non sperperi danaro pubblico in opere devastanti il territorio.
Dopo essere riusciti a passare una serie di posti di blocco, la sorella della mia amica e il marito, arrivano a prenderci.
C’è polizia ovunque ma non fermano chi lascia la Francia… solo chi arriva. Evidentemente sanno che le loro menzogne cadrebbero se tra di noi cittadini europei ci parliamo, torniamo a casa ancor più convinte di essere dalla parte giusta.
Abbiamo memorizzato mail e contatti queste “liasons dangereuses” devono continuare “sans frontierès”! L’Europa siamo noi! Affanculo i mercati!
Un bel resoconto del viaggio verso la Francia soggiorno a Lyon e incontro con i No Tav Francesi.
E’ utile avere un coinvolgimento sempre più ampio delle tematiche NO TAV, solidarizzare con i cugini Francesi anche per richiamare l’attenzione europea relativa alla militarizzazione della Valle di Susa.
E’ inaccettabile che “al di la delle montagne, possano essere violati in questo modo i diritti umani e d’opinione” tale violazione del diritto dei cittadini di uno Stato membro dell’UE si appoggia tutt’oggi sull’indifferenza delle istituzioni comunitarie.
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