Il web e l’anti miss

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Miss trans Piemonte 2011, Roberta Mircì

In soc­corso ad un’amica trans, che mi ha chiesto di aiu­tarla nell’organizzazione di una ser­ata dove lei in qual­ità di Miss trans Piemonte avrebbe ceduto la corona alla nuova Miss, ho avuto modo nelle ultime set­ti­mane di fre­quentare diverse per­sone di quell’ambiente.

Per questo con­corso, anche se tenuto nella loca­tion molto easy di una dis­coteca, ho voluto insieme alla core­ografa, uno spet­ta­colo che evi­den­zi­asse oltre che la bellezza delle parte­ci­panti, anche la loro abil­ità e soprat­tutto che emergesse anche la loro per­son­al­ità. Essere donne per me, non sig­nifica solo dover essere belle (che stress) …ma anche avere una per­son­al­ità che resiste alle numerose dif­fi­coltà della vita e, sec­ondo me, cer­ta­mente le trans di prob­lem­atic­ità ne hanno ancor di più rispetto  a noi donne bio­logiche.

Devo dire che a com­in­ciare dalla vincitrice Roberta Mircì, la quale ha dichiarato espres­sa­mente “mi da fas­tidio che le donne siano con­sid­er­ate solo per l’aspetto fisico per il loro corpo”, le parte­ci­panti a questo con­corso hanno con­di­viso questo mio ragionamento.

Se è vero che molte trans (anche a causa delle dif­fi­coltà ad inserirsi nel mondo del lavoro per il loro aspetto che non coin­cide con i dati ana­grafici) finis­cono col pros­ti­tuirsi per vivere…molte rifi­u­tano  la mer­ci­fi­cazione del corpo, pref­er­endo affrontare come le donne bio­logiche la vita lavo­ra­tiva, i pregiudizi e le mag­giori dis­crim­i­nazioni di genere.

Una delle parte­ci­panti ha sot­to­lin­eato con sod­dis­fazione di avercela fatta, di aver real­iz­zato “il sogno” di una vita nor­male da donna, di essere stata aiu­tata in questo dall’aver sem­pre fatto sport e dall’essere cre­dente, infatti è sposata e ha un attiv­ità arti­gianale che le con­sente di vivere, appunto, normalmente.

Anche la vincitrice la ven­tenne Roberta, punta ad un futuro di nor­mal­ità ed è amareg­giata dal fatto che il pre­mio per la più bella del Piemonte con­sista in un pac­chetto di pub­blic­ità su un sito che è la vet­rina per la pro­mozione di escort!

Roberta appare già come una donna “nor­male”, bella si ma di una bellezza così comune alle sue coeta­nee, che non le avrebbe con­sen­tito prob­a­bil­mente, se fosse una donna bio­log­ica, di parte­ci­pare ad un con­corso da miss.

Mi auguro che questa sua nor­mal­ità l’aiuti ad essere felice, otte­nendo come lei desidera una vita normale!

Mi auguro altresì che abbia la grinta di non abbat­tersi, di non las­cia­rsi influen­zare dai miraggi del facile guadagno, che non ceda per il deside­rio di oper­arsi più rap­i­da­mente,  e che nella vita man­tenga l’impegno di  non abban­donare i suoi studi per diventare una escort meglio pagata (chi vince il titolo di miss ha mag­giore vis­i­bil­ità e per questo pare che sia più richi­esta e quo­tata nel mer­cato della pros­ti­tuzione).

Sono con­vinta che i mali del mondo non deriv­ino dal web, sarebbe come dire che l’esistenza dei mar­ci­apiedi nelle città incre­menti la pros­ti­tuzione!

Chieda la bella e nor­male Roberta ai pro­pri­etari del sito spon­sor della man­i­fes­tazione di real­iz­zarle un bel blog e uti­lizzi la sua fas­cia di miss, per farsi tes­ti­mo­nial, ambas­ci­atrice della lib­ertà e  per lottare con­tro i pregiudizi e per affer­mare il diritto delle trans ad avere una vita nor­male!

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