Il web e l’anti miss
In soccorso ad un’amica trans, che mi ha chiesto di aiutarla nell’organizzazione di una serata dove lei in qualità di Miss trans Piemonte avrebbe ceduto la corona alla nuova Miss, ho avuto modo nelle ultime settimane di frequentare diverse persone di quell’ambiente.
Per questo concorso, anche se tenuto nella location molto easy di una discoteca, ho voluto insieme alla coreografa, uno spettacolo che evidenziasse oltre che la bellezza delle partecipanti, anche la loro abilità e soprattutto che emergesse anche la loro personalità. Essere donne per me, non significa solo dover essere belle (che stress) …ma anche avere una personalità che resiste alle numerose difficoltà della vita e, secondo me, certamente le trans di problematicità ne hanno ancor di più rispetto a noi donne biologiche.
Devo dire che a cominciare dalla vincitrice Roberta Mircì, la quale ha dichiarato espressamente “mi da fastidio che le donne siano considerate solo per l’aspetto fisico per il loro corpo”, le partecipanti a questo concorso hanno condiviso questo mio ragionamento.
Se è vero che molte trans (anche a causa delle difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro per il loro aspetto che non coincide con i dati anagrafici) finiscono col prostituirsi per vivere…molte rifiutano la mercificazione del corpo, preferendo affrontare come le donne biologiche la vita lavorativa, i pregiudizi e le maggiori discriminazioni di genere.
Una delle partecipanti ha sottolineato con soddisfazione di avercela fatta, di aver realizzato “il sogno” di una vita normale da donna, di essere stata aiutata in questo dall’aver sempre fatto sport e dall’essere credente, infatti è sposata e ha un attività artigianale che le consente di vivere, appunto, normalmente.
Anche la vincitrice la ventenne Roberta, punta ad un futuro di normalità ed è amareggiata dal fatto che il premio per la più bella del Piemonte consista in un pacchetto di pubblicità su un sito che è la vetrina per la promozione di escort!
Roberta appare già come una donna “normale”, bella si ma di una bellezza così comune alle sue coetanee, che non le avrebbe consentito probabilmente, se fosse una donna biologica, di partecipare ad un concorso da miss.
Mi auguro che questa sua normalità l’aiuti ad essere felice, ottenendo come lei desidera una vita normale!
Mi auguro altresì che abbia la grinta di non abbattersi, di non lasciarsi influenzare dai miraggi del facile guadagno, che non ceda per il desiderio di operarsi più rapidamente, e che nella vita mantenga l’impegno di non abbandonare i suoi studi per diventare una escort meglio pagata (chi vince il titolo di miss ha maggiore visibilità e per questo pare che sia più richiesta e quotata nel mercato della prostituzione).
Sono convinta che i mali del mondo non derivino dal web, sarebbe come dire che l’esistenza dei marciapiedi nelle città incrementi la prostituzione!
Chieda la bella e normale Roberta ai proprietari del sito sponsor della manifestazione di realizzarle un bel blog e utilizzi la sua fascia di miss, per farsi testimonial, ambasciatrice della libertà e per lottare contro i pregiudizi e per affermare il diritto delle trans ad avere una vita normale!