Dubay: io ve l’avevo detto!
“Get me out of Dubai”(Fammi uscire da Dubay!) grida ora chi ha creduto negli investimenti nel luogo più kitsch del mondo!
Eppure… non era difficile immaginare che andava a finire così!
Qualche anno fa, non avevo avuto dubbi in proposito e quando un rappresentante, insieme al contratto del gestore di telefonia mobile, mi aveva proposto il 10% in cambio della segnalazione di nominativi di “polli” cui far investire nell’acquisto di tali proprietà immobiliari a Dubai, e a costo di farmi apostrofare come una persona limitata (guarda caso, mi danno sempre della limitata quando fiuto l’inganno in anticipo) ho rifiutato ogni collaborazione.
Ma come si fa ad investire i propri soldi in immobili pacchiani, a credere che sia normale sciare indoor, in piste innevate artificialmente a 5o gradi all’ombra o non prevedere che l’acqua di mare, innaturalmente incanalata all’interno dell’arcipelago di ville a schiera, fatte a forma di palma, non finisca con l’imputridire?
All’areoporto di Dubay numerose sono le auto, anche nuove, abbandonate da chi rimasto senza lavoro, che non può far altro che scappare da quell’inganno di paese!
Oggi non solo sono contenta di non avere nessuno che possa dirmi “Get me out of Dubai”… ma alla folla di idioti che sono corsi a buttare i soldi lì e ora li perderanno, o ai colleghi che mi consideravano priva del senso degli affari, potrò dire: Io ve l’avevo detto!
il massimo è stato regalare le ville a calciatori e star di hollywood come specchietto x le allodole…ma pensa che ancora ieri mi è arrivata una mail di un venditore che predica imperterrito “questo è il momento migliore per investire a dubai”!
ehhhh si, purtroppo non siamo stati in molti a remare contro quella che alcuni colleghi vedevano come panacea e risoluzione dei problemi di crisi.
Ad un collega che cercava di convincermi sulla bontà di questi investimenti, gli chiesi.” ma tu prima di proporlo ai clienti, visto che ritieni essere un ottimo investimento, ne hai prenotato uno? .… risposta … si due personalmente.” Pensai e bravo pollo” ma evitai di esternare il pensiero, dandogli uno spiraglio di fiducia nel suo investimento.
Purtroppo forse i nostri vecchi avevano proprio ragione con il detto MOGLIE E BUOI DEI PAESI TUOI,
Gli agenti immobiliari dovrebbero essere consulenti e non mediatori, lo vogliamo capire?
Ciao
Domenico grazie di essere intervenuto sul mio blog.
Io invece credo che sia sempre meglio non generalizzare, anche il mercato estero offre sicuramente delle ottime possibilità di investimento. Occorre, secondo me, però smetterla con la cementificazione selvaggia e con le speculazioni finanziarie.
Non condivido quest’economia che non ha alcun rispetto, oltre che per l’ambiente, per l’uomo, che utilizza come “moderno schiavo”. A Dubay, più che in altri posti del mondo, nell’edilizia lavorano persone del terzo mondo più che mai sfruttate e prive di ogni minimo diritto.
Non concordo quando dici che gli agenti immobiliari non devono essere “mediatori” ma “consulenti”, ma su questo aprirò una discussione con voi su FB nella sezione ASSOCIATI FIAIP che l’amico Gianfranco ha appositamente creato!
[…] Mercato Immobiliare « Dubay: io ve l’avevo detto! […]
Ben lieto di parteciparvi, forse non mi sono spiegato sullo spirito di differenza fra consulenti e mediatori.
ciao a presto
forse mimmo voleva dire che quando l’AI fiuta la bufala, deve astenersi dall’intermediare l’affare. ma questo ricade proprio nei compiti di informazione del mediatore al cliente:
«Il mediatore deve comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare, che possono influire sulla conclusione di esso» (art. 1759 codice civile).
Ketty, che tu sappia esiste un modo per avere quelle macchine abbandonate all’aeroporto?
Sai com’è, la mia Clio del ’96 inizia a dare poco confortanti segnali di sfacelo meccanico.
Emh Temo di no! Le abbandonano i proprietari con debiti… pare che gli emiri siano molto permalosi e le leggi poco garantiste verso chi non salda i debiti!
)
(Wow ma il più grande blogger scrive anche sul mio blog!
Che figo!
Ciao Ketty.
pare sempre poco bello dire “io l’avevo detto”, m io sono uno di quelli che l’avevano sempre detto, da quando ho sentito parlare per laa prima volta di quanto stava accadendo a Dubai e ho cominciato ad informarmi un po’. Mi piace molto l’approccio tuo e dei tuoi colleghi che hanno scritto i commenti precedenti, che mi pare vogliano riportare ad una dimensione etica troppo spesso persa di vista il lavoro di ciascuno di noi, qualunque sia (e, detto tra di noi, ho visto forse un po’ troppi esempi di colleghi sia miei che tuoi non particolarmente crucciati da questo scrupolo). Personalmente ritengo il fenomeno Dubai l’apoteosi della follia umana. Risorse, energia, territorio, lavoro, utilizzati sulla base di un meccanismo di autoalimentazione del profitto basato su una tecnica piramidale da venditori di cosmetici. Il tutto reso possibile da colossali investimenti di marketing e dalla mancanza di scrupoli di architetti alla moda, strapagati e indifferenti al senso di responsabilità che, nella mia ingenuità, continuo a pensare dovrebbe indissolubilmente accompagnare ogni azione che abbia come intenzione o risultato, anche solo accessorio, il modificare l’ambiente o gli spazi di vita dell’uomo, a qualunque scala.
L’alternativa é un viaggio suicida guidato dall’abbaglio del profitto. Ma quante mazzate bisogna prendere prima di accorgersene?
Grazie per il tuo contributo Corrado.
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