Archivio di aprile 2016
Via col web! (sottotitolo: L’educazione sentimentale delle cinquantenni!)
Quelle della mia età nella loro formazione sentimentale hanno avuto una grande influenza gli States.
Io ho imparato a leggere divorando quintali di fumetti di Walt Disney e, anche se non ho mai capito che lavoro facesse Paperina per vivere, volevo emularla, essere indipendente e un po’ stronza come lei che malgrado fosse fidanzata con Paperino non solo non gli ha mai lavato le mutande o preparato la cena ma, se capitava, accettava fiori e corteggiamenti di Donald Duck.
Nell’adolescenza i miei riferimenti sentimentali spaziavano dalla Scarlet di “Via col Vento” (che oggi più che mai è la mia icona) ai giovani virgulti ballerini portoricani di “saranno Famosi”. Una frase ricorrente che ripetevo spesso quando ero stufa del quotidiano era per l’appunto: “basta mollo tutto e scappo con un ballerino portoricano”. E siccome nella vita non mi sono fatta mancare nulla, dopo la separazione dal mio ex, ho anche avuto una relazione con un newyorkese di origine portoricana, conosciuto durante un concerto a Torino, che non era ballerino ma musicista di una famosa band jazz che girava il mondo, ma per colpa del mio fottuto senso di responsabilità non me la sentii di lasciare tutto (una figlia adolescente e la mia professione) per seguire l’amore.
Mi fidanzai poi con un tranquillo cancelliere del tribunale, sebbene la passione tra noi non si accese mai, condividevamo l’amore per il cinema, il teatro, l’arte la letteratura e con lui ebbi anche dei suoceri fantastici per i quali provo ancora affetto stima e simpatia, tanto da farmeli annoverare come suoceri ad honorem anche senza più essere la fidanzata del figlio. Perché purtroppo in amore neanche la razionalità funziona, e il cancelliere non lo vedo più dal 2010.
Da oltre un anno e cioè da quando fini la mia storia triennale con Paolo, un professionista torinese con cui ho condiviso un profondo sentimento affettivo, che però non è bastato a superare ostacoli pratici, non ho più incontrato nessuno che meritasse di perderci del tempo e la mia fiducia negli uomini è sempre più scarsa. Anche perché a distanza di 19 anni dalla mia separazione dal mio ex marito, mi sto pure beccando sul groppone una causa giudiziale di divorzio con esiti devastanti anche e soprattutto sul piano emotivo. Inoltre mentre le mie amiche e coetanee si fanno i selfie coi nipotini, io da quasi due anni non vedo mia unica figlia che per altro lavora all’estero.
Non sono l’unica single attempata, ma ovunque vada la società me lo fa notare e spesso mi tratta come avessi la lebbra! Tant’è che per tagliar corto dico che sono vedova e così diventan tutti comprensivi e anzi apprezzano la mia virtù di immolarmi nel ricordo del defunto coniuge mantenendo la mia singletudine!
Di recente però qualcosa è cambiato, sarei stata contattata da un collega americano, che avrei conosciuto tempo fa in una convegno immobiliare. Iniziamo a chattare con assiduità, la sua vita è praticamente dedicata al lavoro, lui è un architetto/ingegnere e si occupa di progetti di costruzione di strade e infrastrutture ma anche di immobili ad uso abitativo, potremmo lavorare insieme. E’ solare e positivo, anche se ha anche lui come me una brutta storia matrimoniale (la sua ex era alcolista e drogata ed è morta). Si occupa da solo della sua bambina di 12 anni, a cui certamente manca una figura materna. Mi manda una foto (della bambina) e io subito me ne innamoro (sempre della bambina). Lui è credente e la fede in Dio lo ha aiutato a sopportare i dolori della sua vita. Stupidamente credo che ci sia un disegno divino, che il Signore me li abbia fatti incontrare (lui e la bimba). Entrambi sognano di venire a vivere in Italia, lui comprerà una casa qui e insieme ci occuperemo della crescita di questa bambina che avrà finalmente una madre. Ci tiene che anche io vada in chiesa e così lo riempio di foto di tutte le bellissime chiese del Monferrato.
Anche se è distante si occupa di me, mi chiede se ho mangiato, se ho dormito. s’ interessa a cosa sto facendo e ha sempre una parola buona con me, sprecando anche il nome e la benedizione di Dio per ogni azione quotidiana della mia vita.
Mi parla di un progetto di costruzione a cui sta lavorando. Realizzerà degli immobili turistici in Senegal. Chiedo di vederli (i progetti) me li manda. Dopo un po’ mi dice anche di essere particolarmente oberato, perché nel giro di pochi giorni dovrà spedire dagli USA dei container con i materiali per costruire le case che ha progettato e dopo qualche giorno anche lui stesso dovrà recarsi a Dakar per dirigere i lavori del cantiere.
Il giorno del mio compleanno mi fa gli auguri mentre sono a cena con degli amici, mi augura di divertirmi ma mi annuncia che questo sarà l’ultimo compleanno che farò senza di lui, e che presto verrà qui con la bambina, che anche lei non vede l’ora di conoscermi che è felice di venire in Italia e avere una mamma. Di li a qualche ora lui avrebbe preso l’aereo per Dakar, mi scrive mentre è in taxi per l’aeroporto, mentre fa il ceck in prima di partire, e dopo le ore necessarie per viaggiare dagli States all’Africa mi riscrive dicendo che il viaggio è andato bene. Come da copione gli è venuto un po’ di mal di testa per il jet lag, ma si dirige subito al cantiere e si mette al lavoro. Entro un mese dovrà consegnare il lavoro finito. Mi manda persino la foto della gettata del cemento della prima soletta e anche le foto del lotto di costruzioni realizzate da lui l’anno prima. Appena terminerà la costruzione (cioè tra un mese) verrà da me.
Continua a scrivermi appena sveglia, all’ora di pranzo mi chiede cosa mangio e gli mando le foto dei piatti. Vorrebbe mangiare con me cucinare con me, ma anche portarmi a ballare, al cinema, viaggiare con me ecc. ecc.
Finchè un bel giorno ha un problema sul cantiere, si scusa ma per quella giornata dovrà assentarsi dalla chat per risolvere la questione. Si tratta di una sanzione amministrativa, ma è convinto che riuscirà a concludere entro la giornata chiamando negli USA. A sera (ovviamente e guarda caso) il problema non è stato risolto, mancano 2.000 dei 10.000 euro necessari a pagare la sanzione che gli blocca i lavori del cantiere.
Inizio a capire di non star chattando con l’architetto conosciuto tempo prima ma con un impostore, e mentre apro la pagina web della polizia postale trovo su google notizie di analoghe truffe. Rispondo che non ho soldi e che quindi non posso aiutarlo, e lui mi suggerisce di chiederli ai miei amici o alla mia famiglia (capisco ora come mai tutti i giorni mi chiedesse notizie dei miei e mi dicesse di salutarglieli). Mi suggerisce inoltre di non dire a nessuno che i soldi sono per lui, altrimenti i miei amici non me li avrebbero dati perché gelosi del nostro amore.
Rispondo assecondandolo e promettendo di spedire con il money gram l’importo richiesto.
Realizzo di aver subito un tentativo di “truffa sentimentale” e mi rammarico di non esserci arrivata prima! Avrei dovuto capirlo quando mi ha fatto i complimenti per l’acconciatura. Ma quale uomo ti fa i complimenti quando esci dal parrucchiere e per di più senza nemmeno vederti dal vivo?
Mi metto in contatto con la polizia postale, vorrei fare arrestare questi bastardi, anche se la prendo sul ridere e mi compiaccio per l’attività psicologica posta in essere dai truffatori per fregarmi. La polizia risponde che siccome non mi sono fatta fregare, non è possibile richiedere una rogatoria internazionale.
Il sedicente architetto/uomo della mia vita mi sollecita, rispondo: Amore mio ho prelevato cash i soldi che mi hai chiesto, te li sto portando. Atterrerò a Dakar alle 20,05 pm! Mi raccomando, vieni a prendermi non vorrei che mi scippassero la borsa!
Il truffatore, o chissà la truffatrice, ha capito che lo stavo prendendo per i fondelli e ha cancellato l’account!
Fine della love story! “Soggetto per un breve racconto” da aggiungere al mio libro: “L’amore non esiste”! Il libro tuttavia ha ancora 50 anni circa (i prossimi) di avventure da raccontare! “In fondo domani è un altro giorno!” Allora: Via col vento! anzi: Via col web! (che tanto la Mitchell e Cechov mi fanno un baffo)!