Archivio di agosto 2011

Tribù noTav!

Ketty increta e un black bloc!Un amico che non conosco per­sonal­mente, essendo final­mente in ferie e potendo per­tanto dedi­care una gior­nata al trekking in mon­tagna,  mi pro­pone  di fare una gita in Kiomon­tis­tan. Il 3 luglio arrivando dalle mon­tagne del pinerolese, aveva  ten­tato di venire alla man­i­fes­tazione in auto ma, dopo 3 ore di coda, essendo tutte le strade bloc­cate, non era rius­cito a rag­giun­gere il luogo, quindi è curioso di vedere il punto dove dovrebbe sorg­ere il tun­nel geog­nos­tico.

Lui arriva dalla Val Ger­manasca io abito nell’astigiano, ci tro­vi­amo il 16 agosto all’alba a Stupinigi, per fare insieme il viag­gio in auto fino a Chiomonte, pen­sando di trovare una situ­azione alquanto tranquilla…in fondo siamo a ferragosto. 

Posteggiamo l’auto nel cen­tro per cam­minare sino alla cen­trale idroelet­trica dove c’è anche un camp­ing no tav in cui gior­nal­mente ven­gono fatte delle attiv­ità cul­tur­ali. Tutto tran­quillo ma ci accoglie la des­o­lazione dell’albero di Turi decap­i­tato!

Entri­amo nel campeg­gio per chiedere il pro­gramma degli eventi di quel giorno dopo la passeg­giata potremmo essere inter­es­sati a parte­ci­pare ad uno spet­ta­colo o a una con­ferenza a tema.

Ma all’ingresso ci dicono che alla Mad­dalena, la polizia ha aggred­ito e sgom­brato quelli che fanno lo sciopero della fame da giorni e occorre andare li! Anzi ci chiedono se abbi­amo un auto per accom­pa­gnare degli attivisti a Giaglione, prima era pos­si­bile rag­giun­gere la Mad­dalena anche da qui,  ma ora hanno riem­pito di filo spinato tutta la zona e quindi si deve far un lungo giro largo con l’auto e poi scen­dere giù per il sen­tiero.  Acconsen­ti­amo e tor­ni­amo con l’auto per accom­pa­gnare i due attivisti, Franco, un sig­nore cuneese dalla barba e baffi bianchi e Mar­i­anna una gio­vanis­sima di Torino par­ti­co­lar­mente desiderosa di sostenere i digiu­nanti! Quest’ultima esperta di sen­tieri e boschi, ci  da pre­cise indi­cazioni per giun­gere rap­i­da­mente nel luogo dei dis­or­dini. Men­tre per­cor­ri­amo la strada nel bosco arrivano altri sosten­i­tori con un fuoristrada hanno solo due posti in macchina las­ci­amo andare Franco e Mar­i­anna, che sono attrez­zati meglio di noi per ogni evenienza.

Da lon­tano vedo i primi dis­or­dini, una quan­tità enorme di camion e vet­ture della polizia e di mil­i­tari in tenuta anti­som­mossa e alcuni no tav a cav­al­cioni sul brac­cio di un’unica ruspa!

Incon­tri­amo un certo Andrea, sotto il ponte dell’autostrada, è arrivato d’urgenza anche lui dal campo vicino la cen­trale, ci dice che anche se vor­rebbe essere sotto con gli altri, si è sac­ri­fi­cato per temere di guardia l’accesso nel caso la polizia chi­uda “l’unico accesso alla valle”. Siamo in guerra sec­ondo lui e lo dice con ram­marico per­ché è paci­fista con­vinto e vor­rebbe evitare ogni scon­tro. Più tardi vor­rebbe scen­dere anche per­ché ha un po’ fame e nella fretta non ha potuto pren­dersi nulla da man­giare. Mi offro di dar­gli qual­cosa dal mio zaino…e alla fine man­giamo tutti e tre insieme, e questo ci unisce come fos­simo tutti e tre amici da sem­pre, Sco­pro infine che Andrea abita nella mia provin­cia e con­di­vidi­amo anche altre battaglie sociali, e che abbi­amo la stessa idea anche in fatto di “gius­tizia sociale” e ci acco­muna anche il senso di indig­nazione che provi­amo per la classe politica.

Con­tinuiamo la discesa del sen­tiero verso la zona calda e davanti a noi dopo il pre­sidio dei no tav  si pre­senta per me uno spet­ta­colo agghi­ac­ciante! L’intero perimetro dell’area che la ditta appal­ta­trice vor­rebbe recintare è cir­condato da una catena di uomini in divisa con tanto di caschi man­ganelli e scudi anti­som­mossa, saranno circa 200, conto oltre dieci auto­bus della polizia. Loro arma­tis­simi e davanti a loro alcuni man­i­fes­tanti armati solo della sper­anza in un mondo migliore! Alcuni, ormai abit­uati a quest’assurda guer­riglia e temendo di essere attac­cati con lac­rimo­geni al cs si coprono e preparano le maschere anti­gas, ma la mag­gior parte non ha nes­suna pro­tezione e si sente forte solo del fatto di essere dalla parte dell’unica comune ragione: “PER IL BENE DI TUTTI, IL TAV NON SA DA FARE

Su un pen­dio, il famoso Turi, scalzo e quasi nudo (indossa solo un paio di cal­zoncini corti), guardato a vista da tre finanzieri,  con­trap­pone alla vio­lenta pre­senza dei mil­i­tari, la sua ferma oppo­sizione “pas­siva” leggendo ad alta voce, testi di Gene Sharp sulla lotta non vio­lenta. Chiede se qual­cuno vuole dar­gli il cam­bio, in questa “mara­tona di let­tura”, mi avvi­cino lui mi passa il libro e per un po’ leggo io… “ci vor­rebbe un mega­fono!” gli dico, e lui: “sono con­trario per­ché fun­zio­nano a bat­terie e le bat­terie usate inquinano, basterebbe un car­tone per fare una sorta di cono che ampli­ficherebbe la voce, ma non di plas­tica per­ché sono con­trario anche alla plas­tica” mi risponde e questo mi con­ferma l’immagine mito­log­ica anche e un po naif del suo per­son­ag­gio. Trovo un car­tone e glielo adatto a guisa di mega­fono, glielo passo e lui con­tinua a leg­gere Sharp impert­er­rito, mal­grado lo sch­erno di altri “no tav” che scuotono la testa dubi­tando che la filosofia possa servire a qual­cosa con­tro i vio­lenti poliziotti! Arriva Daniele, anche lui coi cal­zoni corti e una magli­etta, armato solo di buone inten­zioni, e pic­colo ed esile e, per­tanto,  sem­bra un ado­les­cente. Ci aiuta nella mara­tona di let­ture filoso­fiche pro­posta da Turi. Ha in mente lo stesso tipo di pen­siero che ho io, dob­bi­amo par­lare coi militari…convincerli che stanno dalla parte sbagli­ata!

Altri intanto partono con insulti gra­tu­iti all’indirizzo dei poliziotti, non con­di­vido il metodo. In fondo che ne pos­sono questi? Obbe­dis­cono a assurdi ordini dall’alto. Osservo i loro volti, gron­danti di sudore, intrap­po­lati nelle loro divise  avranno un caldo pazzesco, inoltre sono al sole, men­tre i man­i­fes­tanti oltre ad essere poco vestiti, sono all’ombra. Pro­pongo di far fare un passo avanti ai mil­i­tari affinché anche loro pos­sano godere del fresco dell’ombra… ma questo mio sug­ger­i­mento non trova il con­senso degli altri man­i­fes­tanti infe­roc­iti, non solo dal TAV ma dalle mis­erie e dif­fi­coltà della vita quo­tid­i­ana,  per molti di loro sicu­ra­mente prob­lem­at­ica a causa della crisi eco­nom­ica e dalla man­canza di prospet­tive nel lavoro. Allora la butto sull’ironico, alzando le spalle dico ai mil­i­tari: “Io ci ho provato…non vi resta che farci una pic­cola carichina…non più di un metro e mezzo…giusto per con­quistare anche voi il vostro diritto all’ombra!  Con questa bat­tuta riesco perfino a strap­pare un sor­riso ad alcuni di loro!

Mi sposto lungo il cor­done di forze dell’ordine… ogni man­i­fes­tante ha un suo metodo…i più anziani iniziano a dis­sertare sul gov­erno ladro e sulla manovra finanziaria, come fareb­bero in un bar di per­ife­ria o al super­me­r­cato. Daniele è più sci­en­tifico, non per niente è un ingeg­nere, e inonda i poveri poliziotti di dati per argo­mentare  per­ché il Tav non conviene!

I poliziotti o mil­i­tari, iniziano a par­larci a rispon­dere, non mi sem­brano gli stessi  del 3 luglio, quelli che spar­a­vano in fac­cia alla gente…il mio metodo e quello di Daniele fun­zio­nano rius­ci­amo a dialog­are con loro a dirgli cose che loro non sanno, ho l’impressione che ci stiano ascoltando con attenzione…alcuni di loro sono già dalla nos­tra parte anche se il loro stipen­dio di 1000/1500 euro al mese gli impedisce di ammetterlo!

Ho dei sen­ti­menti con­trastanti. sarà la lon­tananza da mia figlia, ma mi sento mamma di tutti quelli che hanno più o meno 26 anni come lei, ovvero gran parte dei pre­senti in entrambe le fazioni. Infatti provo tenerezza sia per alcuni man­i­fes­tanti, che i nome di ide­ali puri sono li anziché far prevalere l’egoismo tipico dei loro coetanei, sia verso i poliziotti che per pochi euro di stipen­dio, ven­gono pri­vati anche della lib­ertà di pensiero!

Il bello della gente è questo! In cias­cuno c’è del bene…basta cer­carlo in fondo nascosto così bene in fondo all’apparenza!

Quante cose imparo sul genere umano ogni volta che vengo in Val di Susa!

Men­tre parliamo…la recinzione è quasi intera­mente piaz­zata. Nell’ultimo tratto, per impedire che venga appli­cata la rete, 2 ragazze iniziano ad usare il cavo d’acciaio come un’altalena, gli operai si fermano…la poliziotta che dirige…viene verso i man­i­fes­tanti più anziani e con grande “fac­cia da schi­affi” azzarda a chiedere un accordo per far scen­dere le ragazze da quell’altalena improvvisata…ecco con questa non rius­cirei ad essere non vio­lenta, penso. Ma per for­tuna ci pensa metafori­ca­mente un vec­chio attivista, che le risponde: Va bene io le fac­cio smet­tere ma solo se ve ne andate pure voi! Lei sor­ride ma poi, invece, ordina ai suoi di indos­sare i caschi e di attaccare!

In quel pre­ciso istante un ragazzo armato di tenaglie in meno di un min­uto gli disfa mezza recinzione approf­ittando del fatto che i mil­i­tari ora­mai in con­fi­denza con i man­i­fes­tanti o forse con­sapevoli di stare dalla parte sbagli­ata hanno indugiato qualche istante per eseguire l’ordine di attacco.

Ricom­in­cia la guer­riglia! L’idrante si gira verso di noi…comincio ad allontanarmi…un’anziana no tav zop­pica una ragazza la sor­regge per un brac­cio, mi metto istin­ti­va­mente dall’altra parte e la solle­vi­amo let­teral­mente dal ter­reno por­tan­dola fuori dal rag­gio d’azione del getto d’acqua.

Un’altra anziana, tira fuori e indossa, uno sfizioso imper­mi­a­bilino rosa shokking! Si accorge che la guardo e mi fa in piemon­tese: “Mi ero stu­fata di essere chia­mata Black bloc e allora visto che il nero non lo sop­porto purché non mi dicano che sono black me lo son com­prato pink!”

E’ quasi notte, avessi una tenda mi fer­merei  qui a com­bat­tere con i fratelli valsusini…ma io e il mio amico dob­bi­amo pren­dere il sen­tiero che torna alla macchina…la gior­nata è volata… andi­amo via ma un pezzo di cuore resta qui, non smet­ter­emo mai  di difend­ere queste mon­tagne e questa gente!

Alta velocità? Si grazie!

imagesUn euro investito in banda larga ne gen­era 4 in PIL (Fonte Sole 24 ore).

Per non par­lare dei posti di lavoro e della ric­chezza sociale che la veloc­ità delle infor­mazioni potreb­bero creare!

E noi che fac­ciamo invece? Sprechi­amo tutti i soldi nos­tri (anche quelli che non abbi­amo) per una stu­p­ida linea fer­roviaria veloce! Allora non ditemi che volete il pro­gresso…per­ché men­tite sapendo di men­tire, insis­tendo nell’individuare nel TAV la soluzione a tutti i nos­tri mali!

Non ditemi che sono con­tro il pro­gresso, per­ché in realtà siete voi che non volete farmi progredire!

Non ditemi che siete voi a vol­ere la veloc­ità e la cir­co­lazione della ric­chezza e che sono medievale…per­ché i medievali siete voi che imponete la medi­oc­rità e la cor­ruzione e offus­cate le eccel­lenze!