Archivio di luglio 2011

Il cavaliere senza macchia e il drago dei rifiuti napoletani!

Signor RossiRaphael Rossi a 28 anni era ammin­is­tra­tore del­e­gato dell’Amiat, l’azienda per lo smal­ti­mento dei rifiuti di , quando s’imbatté nella solita sto­ria di tan­genti. In prat­ica, gli offrirono tanti soldi per “girarsi dall’altra parte” e fir­mare senza porsi troppe domande una delib­era che prevedeva la spesa di 4 mil­ioni di euro per l’acquisto urgente di un macchi­nario che forse non ser­viva. Lui ha denun­ci­ato il tutto alla mag­i­s­tratura e fatto saltare “il malaf­fare” che oltre ad esser losco era anche inutile e poco con­ve­niente alla città, ma ci ha rimesso il posto di lavoro al suo posto han messo un’ex infermiera!

Ora lui è stato scelto da De Mag­istris per dirigere L’Asia ovvero l’azienda per lo smal­ti­mento dei rifiuti di Napoli. Della serie…alla fine l’onestà paga! Sono con­tenta e non solo per­ché un gio­vane ital­iano di cui vado orgogliosa ha trovato lavoro, ma per­ché con la sua assun­zione, il neo sin­daco di Napoli, credo abbia voluto dare un bell’esempio di virata brusca verso la legal­ità!

Non che gli onesti sono tali per­ché sper­ano di essere premiati…ma in mezzo allo schifo che l soci­età ci propina, a volte ci piac­ciono le sto­rie pulite!

Credo che il “cav­a­liere senza mac­chiaRaphael Rossi, ce la farà a scon­fig­gere il drago dei rifiuti napo­le­tani e noi tori­nesi siamo orgogliosi di lui!

Certo ce lo pote­vamo tenere e, piut­tosto, man­dare a Napoli Borghezio, ma gli amici napo­le­tani di “sfac­cimma” ne hanno già troppa e quella prodotta in “pada­nia” ci tocca dif­feren­ziarla  e smaltirla diversamente!

A tutela del consumatore!

cat and foxDa tempo, mal­grado abbia seg­nalato come spam l’indirizzo da cui mi proven­gono, ricevo da una famosa asso­ci­azione che dovrebbe tute­lare i “con­suma­tori”, mail, che mi intasano la casella di posta, con questo testo o sim­ili:

Gen­tile Lettore,

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Questa è la mia risposta: 

Cara sedi­cente asso­ci­azione dei consumatori…ma ti pare il modo di tutelarmi?

Per tute­lare i con­suma­tori dovresti sec­ondo me edu­carli ad un con­sumo più respon­s­abile, evi­tando sprechi e dando l’esempio, aste­nen­doti dalla pub­bli­cazione di riv­iste e mail (pare che anche le mails con­sum­ino notevoli quan­tità di Co2) infarcite di “apolo­gia del con­sumo”.

Con­sumare cara asso­ci­azione  non rende felici e nem­meno riem­pirsi la casa di assurdi quanto inutili oggetti prodotti in Cina, dove alla base della pro­duzione a basso costo spesso c’è l’ingiustizia del bar­baro sfrut­ta­mento di esseri umani!

Per­tanto cara asso­ci­azione, visto che io per­al­tro preferisco essere un cit­tadino respon­s­abile e non un ossesso con­suma­tore, ti invito ad asten­erti alle attiv­ità di cui sopra, di fare un esame di coscienza e d’interrogarti se la tua attiv­ità è utile a qual­cuno o solo ai ver­tici della tua asso­ci­azione,  che devono vera­mente essere in crisi, sec­ondo me, se cer­cano con­senso avendo questa scarsa con­sid­er­azione della gente a cui si riv­ol­gono, rin­negando finanche l’oggetto sociale dell’associazione e lo spir­ito stesso della loro funzione! 

Cor­diali saluti e a mai più rivederti! 

(per­lomeno finché non cer­chi di com­por­tarti in maniera edu­cata e rispet­tosa verso l’ambi­ente e le per­sone!)

Ketty Inc­reta

Agli alpini da queste parti gli volevamo tutti bene!

bb71ae139590db7c3a157644cf0f15c6_348x252A Torino tutti ricor­dano la gioia che han por­tato per strada all’inizio di mag­gio durante i fes­teggia­menti per l’84esima adunata e non c’è tori­nese che non sia stato con­ta­giato dalla loro alle­gria, pur ricor­dando tutti le gesta glo­riose della Brigata Alpina Tau­ri­nense in par­ti­co­lare. Durante la sec­onda guerra mon­di­ale infatti questa sezione degli alpini, ha subito molte perdite, tant’è che alla fine della guerra i suoi super­stiti si erano uniti ai par­ti­giani della divi­sione “Garibaldi“con lo scopo unico di difend­ere ad oltranza il ter­ri­to­rio e la popo­lazione ital­iana. Insomma noi e gli alpini stavamo dalla stessa parte!

Ma ora il poco onorev­ole gov­erno di questo paese, ha deciso arbi­trari­a­mente, che 150 alpini della pres­ti­giosa Brigata, ver­ranno messi a difesa di una recinzione metal­lica dove (per truf­fare soldi all’Unione Euro­pea) si pro­teggerebbe da ipotetici black bloc, un finto cantiere per la costruzione lentis­sima di una gal­le­ria dove dovrebbe pas­sare un treno velocis­simo che non serve alla popo­lazione. Insomma  vor­reb­bero pure farci odi­are gli alpini!

Ma visto che siamo in crisi e soldi ce ne sono pochi. è inter­es­sante sapere quanto ci costa questo scherzetto!

Dal sito del Movi­mento NO TAV:

men­tre lo scavo della gal­le­ria geog­nos­tica e di servizio e costerà non meno di 143 mil­ioni di Euro per 56 mesi di lavoro, il dis­pos­i­tivo mil­itare adot­tato per con­trastare l’opposizione popo­lare costerà nel medes­imo peri­odo 186 mil­ioni all’anno, quindi in totale 868 mil­ioni di €. (6 volte il val­ore dell’opera). Si fa notare inoltre che l’importo della mil­i­ta­riz­zazione costerà oltre due volte il val­ore del finanzi­a­mento a fondo per­duto [1]che l’Unione Euro­pea ha promesso all’Italia. Esso ammonta infatti a 417,4 mil­ioni di Euro, ossia il 63% dei 662,6milioni di € pre­visti per questo Prog­etto Pri­or­i­tario n. 6, il resto va alla Francia.

Le anal­isi sono state fatte con­siderando i costi indus­tri­ali e la strut­tura delle truppe (uffi­ciali, sottuf­fi­ciali, truppa) ed i rel­a­tivi costi diretti e indi­retti (stipen­dio, ore di stra­or­di­nario, inden­nità di mis­sione, tredices­ime, tfr, vitto e alloggio).

Non sono stati con­siderati i costi diretti e indi­retti dei veicoli e degli eli­cot­teri, il costo dei lac­rimo­geni e le spese gen­er­ali degli uffi­ciali di comando che non sono dis­lo­cati sul campo.

A La Mad­dalena, sec­ondo le dichiarazioni for­nite dai media, sono stati schierati 1.920 uomini su 4 turni. Il costo di cias­cun uomo è stato cal­co­lato pari a € 265,06 al giorno in media. Il costo annuo di questo dis­pos­i­tivo è quindi di € 185.754.048.

Insomma un bagno di sangue e spe­ri­amo che in valle non se ne versi davvero di sangue ne dei nos­tri amati alpini ne dei Val­susini o dei sedi­centi black bloc!

Come mi disse il 3 luglio una vec­chi­etta val­susina incon­trata sui sen­tieri della Ramat di Chiomonte: andate è necessario…ma ricor­dat­evi che siamo in guerra…non fat­evi male!

Fai pure testamento…tanto non decidi tu!

2009-06-18-force_feedingDecide il medico per te…magari quel medico di cui ora non ti fidi…quello che ora ti da dei far­maci che tu non prendi se come me non ami troppo le sostanze chimiche.

Lo ha deciso il gov­erno che alla vita delle per­sone ci tiene,  difatti:

puoi pas­sare un’intera vita senza che nes­suno si inter­essi a te!

Se sei un bam­bino e i tuoi gen­i­tori non hanno lavoro o hanno un red­dito insuf­fi­ciente a farti vivere decen­te­mente sono cavoli tuoi!

Nes­suno si pre­oc­cu­perà di ali­mentare il tuo corpo ne la tua mente avendo anche, accu­rata­mente tagliato la spesa pub­blica per la tua istruzione, avendo tolto risorse al set­tore della cul­tura e dello spettacolo…per evitare accu­rata­mente l’eventualità che tu ti possa creare una coscienza critica.

Se da grande non avrai di che vivere se sarai malato…qualunque prob­lema tu possa avere sono sem­pre fatti tuoi!

Ma se muori no…se muori si pre­oc­cu­per­anno per te,  a meno che tu non voglia morire così istan­ta­nea­mente da non con­sen­tire loro di fare in tempo a ten­erti in vita con l’ali­men­tazione forzata o l’accani­mento ter­apeu­tico!

Ecco… quando leggo sui gior­nali certe notizie, vor­rei stac­carvi la spina caro gov­erno. Darvi l’eutana­sia…ma solo per pietà…per fare in modo che non vi ren­di­ate ancora più ridi­coli a par­torire sim­ili idiozie!

Il web e l’anti miss

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Miss trans Piemonte 2011, Roberta Mircì

In soc­corso ad un’amica trans, che mi ha chiesto di aiu­tarla nell’organizzazione di una ser­ata dove lei in qual­ità di Miss trans Piemonte avrebbe ceduto la corona alla nuova Miss, ho avuto modo nelle ultime set­ti­mane di fre­quentare diverse per­sone di quell’ambiente.

Per questo con­corso, anche se tenuto nella loca­tion molto easy di una dis­coteca, ho voluto insieme alla core­ografa, uno spet­ta­colo che evi­den­zi­asse oltre che la bellezza delle parte­ci­panti, anche la loro abil­ità e soprat­tutto che emergesse anche la loro per­son­al­ità. Essere donne per me, non sig­nifica solo dover essere belle (che stress) …ma anche avere una per­son­al­ità che resiste alle numerose dif­fi­coltà della vita e, sec­ondo me, cer­ta­mente le trans di prob­lem­atic­ità ne hanno ancor di più rispetto  a noi donne bio­logiche.

Devo dire che a com­in­ciare dalla vincitrice Roberta Mircì, la quale ha dichiarato espres­sa­mente “mi da fas­tidio che le donne siano con­sid­er­ate solo per l’aspetto fisico per il loro corpo”, le parte­ci­panti a questo con­corso hanno con­di­viso questo mio ragionamento.

Se è vero che molte trans (anche a causa delle dif­fi­coltà ad inserirsi nel mondo del lavoro per il loro aspetto che non coin­cide con i dati ana­grafici) finis­cono col pros­ti­tuirsi per vivere…molte rifi­u­tano  la mer­ci­fi­cazione del corpo, pref­er­endo affrontare come le donne bio­logiche la vita lavo­ra­tiva, i pregiudizi e le mag­giori dis­crim­i­nazioni di genere.

Una delle parte­ci­panti ha sot­to­lin­eato con sod­dis­fazione di avercela fatta, di aver real­iz­zato “il sogno” di una vita nor­male da donna, di essere stata aiu­tata in questo dall’aver sem­pre fatto sport e dall’essere cre­dente, infatti è sposata e ha un attiv­ità arti­gianale che le con­sente di vivere, appunto, normalmente.

Anche la vincitrice la ven­tenne Roberta, punta ad un futuro di nor­mal­ità ed è amareg­giata dal fatto che il pre­mio per la più bella del Piemonte con­sista in un pac­chetto di pub­blic­ità su un sito che è la vet­rina per la pro­mozione di escort!

Roberta appare già come una donna “nor­male”, bella si ma di una bellezza così comune alle sue coeta­nee, che non le avrebbe con­sen­tito prob­a­bil­mente, se fosse una donna bio­log­ica, di parte­ci­pare ad un con­corso da miss.

Mi auguro che questa sua nor­mal­ità l’aiuti ad essere felice, otte­nendo come lei desidera una vita normale!

Mi auguro altresì che abbia la grinta di non abbat­tersi, di non las­cia­rsi influen­zare dai miraggi del facile guadagno, che non ceda per il deside­rio di oper­arsi più rap­i­da­mente,  e che nella vita man­tenga l’impegno di  non abban­donare i suoi studi per diventare una escort meglio pagata (chi vince il titolo di miss ha mag­giore vis­i­bil­ità e per questo pare che sia più richi­esta e quo­tata nel mer­cato della pros­ti­tuzione).

Sono con­vinta che i mali del mondo non deriv­ino dal web, sarebbe come dire che l’esistenza dei mar­ci­apiedi nelle città incre­menti la pros­ti­tuzione!

Chieda la bella e nor­male Roberta ai pro­pri­etari del sito spon­sor della man­i­fes­tazione di real­iz­zarle un bel blog e uti­lizzi la sua fas­cia di miss, per farsi tes­ti­mo­nial, ambas­ci­atrice della lib­ertà e  per lottare con­tro i pregiudizi e per affer­mare il diritto delle trans ad avere una vita nor­male!

Apocalypse TAV!

Chiomonte1Ieri domenica 3 luglio 2011 decido di parte­ci­pare alla man­i­fes­tazione No TAV di Chiomonte, alle 7,30 prendo il treno a Col­legno e riesco a salirci a mala­pena per quanto è carico di “pen­dolari della man­i­fes­tazione”.

L’atmosfera e l’abbigliamento di alcuni mi ricor­dano le gite fatte con i boy scout della par­roc­chia da bambina.

Arrivata a Chiomonte il clima da gita sco­las­tica viene solo funes­tato dall’accoglienza di una folta schiera di poliziotti che indos­sano la tenuta anti­som­mossa, con tanto di scudo casco man­ganelli. Li saluto…in fondo sono li per lavo­rare… per garan­tire la nos­tra sicurezza! Non mi rispondono.

Incon­tro facce conosciute espo­nenti di par­tito e tanta gente…famiglie coi bam­bini, coi passeg­gini, con il cane.

Alcuni ragazzi rubano un estin­tore dalla stazione fer­roviaria e lo nascon­dono den­tro una bandiera. Un’anziana sig­nora li prende per le orec­chie glielo toglie e lo riporta indi­etro al suo posto.

Una folla immensa di manifestanti/gitanti in modo abbas­tanza fes­toso si dirige verso il paese di Chiomonte ma al bar hanno finito i panini e le brioches e per bere un caffè devo aspettare che sci­ac­quino le tazze. Vado in panet­te­ria e com­pro del pane sono le 8,40 ed è quasi terminato…alla fontana altri come me riem­pi­ono le bor­racce d’acqua. Sotto il sole Iniziamo al mar­cia dei NO TAV per incon­trarci con un altro cor­teo par­tito da Exilles…quando arriv­i­amo al ponte, luogo dell’incontro, il cor­teo è lungo oltre 5 km. Saremo almeno 70 mila ma qual­cuno legge dallo smart phone che sec­ondo i giornalisti,invece, saremmo solo non più di 7 mila!

Arrivati al bivio da una parte si scende verso il luogo dove ci sarà “la festa autor­iz­zata” se si devia a sin­is­tra lo si fa a pro­prio ris­chio e peri­colo per­ché di li sal­endo sulla mon­tagna e sui sen­tieri si arriva al punto dove inizia l’area espro­pri­ata ai val­susini per real­iz­zare questa merda di Tav (gli orga­niz­za­tori avvisano di questo tramite un megafono).

In quel momento sono insieme a un gruppo di gio­vani che conosco che ho incon­trato li, sono per­sone nor­mali, stu­denti, una è una fotografa molto brava…ma ha las­ci­ato l’attrezzatura a casa per­ché temeva potesse rov­inarla o perderla nel tram­busto. Ci guardiamo con lo sguardo interrogativo…che fac­ciamo? Da che parte andiamo?

Non sono autor­iz­zata ad andare su per i boschi in mon­tagna? Ma dove siamo arrivati? E’ uno stato mil­itare questo?
Nes­suno mi può dire dove devo andare…vado dove non si può ovvi­a­mente! Non fosse altro, visto che sono arrivata fin qui, per vedere diret­ta­mente coi miei occhi quel che succede .

Mi arrampico anche io sulla Ramat e, una volta giunta alla chiesetta, mi fermo al sole a man­giare il pane e pro­sciutto acquis­tato nella panet­te­ria di Chiomonte altri bivac­cano man­te­nendo l’atmosfera da gitanti domenicali.

Qualche metro dopo nei pressi della fonte vedo che alcuni si preparano per dirigersi a “ripren­dere la Mad­dalena”. Osservo i loro gesti incu­riosita. Una ragazza versa in alcune bot­tiglie d’acqua del bicar­bon­ato. Alcuni tirano fuori dei limoni dallo zaino e li dis­tribuis­cono agli altri. (sco­prirò dopo che questi sono degli anti­doti ai veleni che ver­ranno sparati sulla gente dalla polizia!)  Fa molto caldo ma vedo che si coprono, chi aveva cal­zoni corti si cam­bia per indos­sare quelli lunghi, dagli zaini spun­tano oggetti di pro­tezione anti­n­for­tunis­tica molto caserecci e var­i­opinti, oltre ai caschi da cantiere, persino maschere da sub o occ­chiali da bricolage.

Alcune ragazze immer­gono il capo nell’antico lava­toio in pietra e si bag­nano li capelli con l’acqua gel­ida della mon­tagna oltre ad intin­gere scia­rpe e pezzi di stoffa nell’acqua!

Inizio a pen­sare che è inutile scendere…manifesto questa mia per­p­lessità ad una vec­chia con­tad­ina del posto che incon­tro li alla Ramat, ma lei mi risponde: Se  non andate voi gio­vani che avete le gambe buone a ripren­derci La Mad­dalena! Ma aggiunge una rac­co­man­dazione tanto materna quanto con­trad­dit­to­ria: siamo in guerra…ma non fat­evi male!

Sono sem­pre più arrab­bi­ata, mi sento impo­tente, non so cosa posso fare per ridare la “Mad­dalena” a questa gente, 3 anni fa era stato più facile a Venaus, quando in 1600 con 15 euri a testa ci siamo com­prati un ter­reno indi­viso per non farci pas­sare quel cavolo di treno veloce!

Decido comunque di proseguire…(penso…questa battaglia è giusta cazzo!), ma prima immergo anch’io la testa nell’acqua gel­ida, riem­pio la bor­rac­cia di acqua fresca…istintivamente prendo una magli­etta che ho nello zaino e la inzuppo d’acqua, appen­den­dola gron­dante ad una tasca laterale.

Arrivo ad un punto dove c’è un ottima visuale… altre per­sone “nor­mali” man­i­fes­tano la mia stessa frus­trazione per sen­tirsi ed essere impo­tenti di fronte a tutto questo! Vedi­amo questi ragazzi che cer­cano di entrare nel pre­sidio (polizia e mil­i­tari che difendono non la gente ma le cose! Nella fat­tispecie un  buco nella mon­tagna). In molti fanno un tifo da sta­dio ovvi­a­mente non per i poliziotti. Un tizio dice: Che cazzo fac­ciamo qui…dovremmo andare sotto ad aiu­tarli questi ragazzi e invece siamo qui a fare “i guardoni” come nei real­ity! La mia frus­trazione aumenta…alleviata solo dall’aver trovato un motivo per aiutare la causa: Rac­con­terò quel che sto vedendo, questo è il mio modo di com­bat­tere, ma non ho protezioni…non scen­derò sotto a farmi mas­sacrare e questo mi fa sen­tire comunque una vile.

La polizia ne prende uno…nooo…cazzo! Ma che fanno? Sono dei crim­i­nali! Questo è a terra inerme e almeno in 5 poliziotti, con­tin­u­ano a man­ganel­larlo e a pren­derlo vio­len­te­mente a calci! Si odono  spari l’aria è irrespirabile.…sarà l’orto-clorobenziliden-malononitrile con­tenuto nelle bombe che stan lan­ciando? Mi bru­cia la gola anche se son distante…vedo le vigne e gli orti sotto i miei occhi…ma tutti questi veleni rovin­er­anno la frutta e la ver­dura o la mod­i­ficher­anno solo, in attesa di mangiarla?

Ho visto abbas­tanza decido di tornare indietro…ridiscendo.

Dopo una mezz’ora, arrivo fino al pre­sidio di Chiomonte e insieme a qualche migli­aio di persone…cani, bimbi e passeg­gini com­presi… cerco di guadagnare il ponte per attra­ver­sare il fiume e dirigermi verso la stazione ferroviaria…ma devo cam­biare direzione sono state but­tate giù le recinzioni a pro­tezione del cantiere e la polizia attacca i man­i­fes­tanti anche fuori dalla zona mil­i­ta­riz­zata. Cavoli ma per andare fino all’altro ponte..quello verso Exilles mi devo sparare altri 3 km di mar­cia e per lo più in salita sotto il sole!

Ad un certo punto sento un urlo…una ragazza che cam­mina paci­fi­ca­mente come me…viene col­pita alla testa..sanguina.

A colpirla è stato il con­teni­tore del gas orto-clorobenziliden-malononitrile lan­ci­ato dalla polizia che abbi­amo alle spalle…dal suolo si spri­giona una nube tossica…non vedo più nulla mi bru­cia la gola istin­ti­va­mente mi butto fuori strada, e così evito di essere tra­volta dalla folla in pan­ico, estraggo dalla tasca del mio zaino la magli­etta bag­nata me la metto intorno alla testa, mi copro la fac­cia, mi bru­ciano però  i polpacci…l’unica parte della mia pelle scop­erta tra gli scar­poni e i jeans che in quel punto son larghi e non mi pro­teggono dal veleno urticante…riesco a tornare indietro…mi dirigo alla stazione fer­roviaria di Chiomonte, dove incon­tro altra gente comune ferita, come se arrivasse da un campo di battaglia! Un tale, sulla quar­an­tina, chiama il suo avvo­cato con il cel­lu­lare e gli spiega che la polizia lo ha “schedato” (insieme a centi­naia di man­i­fes­tanti) e chiede se ci saranno con­seguenze  per la sua iscrizione al suo albo professionale.…“Ho  sem­pre lavo­rato e non ho mai commesso reati…sono com­mer­cial­ista” si gius­ti­fica con gli agli altri passeg­geri  in coda alla macchinetta dei bigli­etti che lo guardano attoniti.

Alcuni chia­mano la mamma per ras­si­cu­rarla che torner­anno a casa sani e salvi mal­grado i disordini.

E sareb­bero questi i black bloc di cui par­lano i telegiornali?

Ritrovo Renata persa nella salita verso Ramat, man­cano 2 ragazzi del suo gruppo all’appello (i due più “filo inter­ven­tisti”) ma per for­tuna arriva un sms, sono salvi ma strana­mente si trovano  a Susa. Che ci faranno a Susa? Li avranno mica por­tati in caserma poveri ragazzi ?

Salgo sul treno un gruppo di stu­denti romani fa il rewind della gior­nata e legge i gior­nali sui tablet com­men­tando le men­zogne dei gior­nal­isti con bat­tute ironiche ed espres­sioni romanesche che mi fanno pie­gare in due dal rid­ere,  la loro pro­pri­età di lin­guag­gio e la preparazione sugli argo­menti politici mi rin­cuora, mi colpisce favorevol­mente.  E men­tre mi  viene di fan­tas­ti­care sul fatto che qual­cuno di loro potrebbe essere un domani un leader di par­tito o un per­son­ag­gio politico impor­tante e la cosa mi riem­pie d’orgoglio e di sper­anza, … il mio futuro leader prefer­ito dec­lina l’invito degli altri a pas­sare la ser­ata a Torino ad ubri­carsi, ricor­dando agli amici la neces­sità di dover ripren­dere subito il treno per Roma, viag­giando tutta la not­tata. Il mio gio­vane eroe non può man­care, all’alba deve essere all’università per sostenere un esame!

Io questo black bloc qui lo voglio come Pres­i­dente del Con­siglio! Penso tra me e me vedendo final­mente il futuro con ottimismo…malgrado tutto!