Archivio di dicembre 2009
2010 che la responsabilità sia con tutti noi!
L’anno 2009 finalmente è giunto al termine e per l’anno nuovo, come spesso avviene, ci si augura che sia migliore…ma poi alla fine ogni anno è uguale o peggio!
Per quest’anno voglio augurare a tutti voi/noi un po’ di responsabilità!
E’ questo l’ingrediente che ci manca per vivere felici!
Molte delle nostre scelte, o non scelte, dipendono dall’assenza di responsabilità. Ci nascondiamo dietro la paura per non prenderci delle responsabilità…così abbiamo paura di amare, di fare un figlio, di cambiare lavoro, o di prendere qualsiasi decisione. E nel pubblico, nella politica…si sprecano parole come amore e tolleranza. I politici si impossessano in maniera violenta e antitetica di valori morali e religiosi, usandoli come baluardi pubblicitari e bandendoci ogni possibilità di odiare ciò che non va ma anche semplicemente di dissentire. Quasi che la colpa delle cose che non vanno sia di chi protesta, di chi dissente perché non tollera l’ingiustizia… piuttosto di chi la commette!
Così, per mancanza di responsabilità, non vengono puniti i crimini… vengono partorite leggi abominevoli, vengono prese decisioni scellerate che non tengono conto del valore della vita umana o della salvaguardia del nostro pianeta!
Per questo per il 2010 mi auguro che qualunque azione umana, che in qualunque scelta privata, sociale o politica, la componente essenziale sia l’assunzione di responsabilità!
La nostra crescita dipende da questo non dall’aumento del Pil o da un’economia più fiorente!
2010 che la responsabilità sia con tutti noi!
Ma l’amore no!
C’è da dire che il nostro premier è un grande esperto SEO, infatti dopo aver fatto sue le parole “forza Italia” per chiamare il suo partito (togliendo a chi non ne condivide la politica, persino il gusto di tifare la nazionale!) o “libertà”, la cui coalizione usa come appellativo (ma di fatto tende ad eliminare come concetto, demonizzando finanche la libertà di espressione sul web!), si permette di strumentalizzare, anche la parola “amore” contenuta nella sua frase “l’amore vince sempre” gettata come un’operazione di sapiente marketing in pasto ai giornalisti dopo l’attentato occorsogli la scorsa settimana!
Non ci sto!
Lui può usare tutte le parole per sponsorizzarsi, per accrescere il suo potere… ma l’amore no! Pretendo che la parola amore non la usi!
Ma che ne sa lui dell’amore?
Forse lo confonde con potere, sesso o denaro?
Ma lo sa il poveretto, che l’affetto... un tenero abbraccio sincero da parte di chi ci ama, non sono da confondersi con la prestazione di una escort o peggio con il lecchinaggio di un giornalista prezzolato?
Anche la politica, a volte, provoca un’illogica allegria!
Gli eventi di questi ultimi giorni, soprattutto quelli politici, come al solito, ci rendono tutt’altro che allegri.
A Copenaghen al vertice mondiale sul clima, è andato tutto storto! Litigano anche lì!
In pratica i paesi industrializzati si offrono di ridurre moderatamente le emissioni di gas serra ma pretenderebbero in cambio di stroncare sul nascere le emissioni e, di conseguenza, l’espansione economica dei paesi in via di sviluppo.
I cinesi vorrebbero smettere di inquinare ma non ora… con calma fra 50 anni… prima vogliono arricchirsi alla faccia del territorio, intanto consigliano ai nostri governi di obbligarci a fare al massimo un figlio!
Gli africani per bocca del loro delegato sudanese che rappresenta circa 200 stati dell’Africa e del terzo mondo, tale Lumumba Stanislas Dia Pin, invece sostengono di aver sempre tutelato la natura e l’ambiente e giustamente dicono:“iniziate a ridurre il global worming prima voi!” Poi c’è chi se la prende con gli scienziati dicendo che falsano i dati in eccesso, creando falsi allarmismi (in pratica ci sarebbe ancora spazio di peggioramento). Per farla breve a Copenaghen l’atmosfera è rovente anche se siamo a dicembre allora perché provare un’illogica allegria?
Perché a Cassinetta di Lugagnano, un piccolo comune, inserito nel parco del Ticino, la gente ha scelto coraggiosamente di non perseguire nel consumo di territorio. E le scelte coraggiose a volte sono contagiose! Ecco perché questo modo di fare politica crea in me un’ illogica allegria!
Orgogliosa di essere “mediatore”!
Un collega, commentando un mio post precedente ha affermato che “gli agenti immobiliari non devono essere mediatori ma consulenti”.
Io penso invece che la parola “mediatore” racchiuda al suo interno un significato intrinseco che noi professionisti dovremmo tutelare.
Io sono orgogliosa di essere “mediatore” perché, come dice la parola stessa, intermedio, metto d’accordo le persone, svolgo una funzione sociale che, secondo me, vale molto di più del semplice “vendere”, “piazzare“o “commerciare”. Non a caso la parola stessa, ma anche l’attività che ne consegue, oggi più che mai, ha una rilevanza molto importante. Sempre più richieste ed utili, oltre ai mediatori immobiliari, nascono nuove figure come i “mediatori familiari”, “mediatori interculturali” “mediatori internazionali o di pace” (in inglese “peace maker”).
Al contrario credo che la parola “consulente” (non per discuterne il significato etimologico ma per prendere le distanze da chi abusa del termine per mascherare l’assenza di competenze) oggi sia solo fumo negli occhi!
Non a caso i franchising chiamano “consulenti” coloro i quali non hanno l’abilitazione prevista dalla legge 39/89 e pertanto svolgono abusivamente la professione di “mediatore immobiliare”!
Questo non fa altro che generare confusione presso l’utenza che non distingue l’agente o mediatore immobiliare, professionale e abilitato, dall’abusivo che si fa chiamare “consulente immobiliare” (consulente de che?) .
Non solo… addirittura rischiano di confondersi anche i legislatori internazionali!
Dubay: io ve l’avevo detto!
“Get me out of Dubai”(Fammi uscire da Dubay!) grida ora chi ha creduto negli investimenti nel luogo più kitsch del mondo!
Eppure… non era difficile immaginare che andava a finire così!
Qualche anno fa, non avevo avuto dubbi in proposito e quando un rappresentante, insieme al contratto del gestore di telefonia mobile, mi aveva proposto il 10% in cambio della segnalazione di nominativi di “polli” cui far investire nell’acquisto di tali proprietà immobiliari a Dubai, e a costo di farmi apostrofare come una persona limitata (guarda caso, mi danno sempre della limitata quando fiuto l’inganno in anticipo) ho rifiutato ogni collaborazione.
Ma come si fa ad investire i propri soldi in immobili pacchiani, a credere che sia normale sciare indoor, in piste innevate artificialmente a 5o gradi all’ombra o non prevedere che l’acqua di mare, innaturalmente incanalata all’interno dell’arcipelago di ville a schiera, fatte a forma di palma, non finisca con l’imputridire?
All’areoporto di Dubay numerose sono le auto, anche nuove, abbandonate da chi rimasto senza lavoro, che non può far altro che scappare da quell’inganno di paese!
Oggi non solo sono contenta di non avere nessuno che possa dirmi “Get me out of Dubai”… ma alla folla di idioti che sono corsi a buttare i soldi lì e ora li perderanno, o ai colleghi che mi consideravano priva del senso degli affari, potrò dire: Io ve l’avevo detto!