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L’opinionista della domenica! Sottotitolo: quando persino i truffatori conoscono le donne (e sono più sensibili) di certi“giornalisti”!
Oggi 2 esponenti dell’ACTA, Associazione contro le truffe affettive, sono andate in una trasmissione di Barbara D’urso su canale 5 per parlare di Romance Scam. (non io, in certe trasmissioni vogliono solo vittime paganti e io non ci ho rimesso soldi, quindi non mi vogliono).
Premetto che prima di partecipare a tale trasmissione abbiamo discusso a lungo se farlo o meno, prima di tutto perché è difficile reperire donne che pubblicamente vogliano esporsi per un argomento così delicato e poi perché sappiamo che in alcuni contenitori finisce che per fare odience devono necessariamente perdere di vista l’obiettivo principale (che dovrebbe essere quello di fare informazione) e finiscono invece per ridicolizzare le stesse vittime delle truffe, che tanto altruisticamente e coraggiosamente si espongono.
Considerato che questo tipo di palinsesti vengono seguiti da un target molto popolare abbiamo comunque deciso di correre qualche rischio consapevoli che l’unico modo di arginare il fenomeno delle romance scam è comunque quello di parlarne il più possibile, soprattutto e ancor di più con le fasce meno istruite e più deboli della popolazione.
Purtroppo però, anche oggi così come in altre trasmissioni tv, c’era l’opinionista di turno tale giornalista Pierluigi Diaco, il quale non si è astenuto dal diffondere perle di saggezza e consigli di vita peraltro non richiesti alle nostre due esponenti.
Lo stesso nell’ambito delle sue poche battute (oltretutto poco divertenti) è riuscito a trasferire più concetti fuorvianti:
1) Siete milf e pertanto molto richieste.
2) Non state in internet andate fuori.
Con questo, non solo ha buttato tutto in “caciara”, facendo perdere alla trasmissione l’occasione di prevenire questo odioso crimine informando potenziali vittime, ma ha inoltre dimostrato di conoscere le donne e la rete meno degli stessi scammer, anche se questi ultimi non sono, come lui, ben educati e istruiti pariolini ma pericolosi criminali dediti al raggiro al fine di farsi consegnare denaro.
Infatti, al contrario di lui (ma a dire il vero anche di molti uomini occidentali) gli scammers sanno che alle donne, proprio per la facilità di ottenerlo, poco interessa il sesso, infatti colpiscono e raggirano le loro vittime di sesso femminile facendo leva non su questo punto ma su sentimenti di bontà, di solidarietà di fratellanza e del tipico senso di crocerossismo femminile, dando loro, anche se solo virtualmente, ciò di cui necessitano, ovvero affetto, gentilezza, romanticismo, amore…un sogno.
Per le competenze psicologiche che hanno sono così in grado di fare breccia su alcuni meccanismi celebrali che inducono la vittima alla “volontà di credere” alla possibilità di credere di poter appunto realizzare un sogno.
Chi cade vittima di ciò non si deve vergognare perché desiderare e sognare l’amore fa parte dell’essere umano e non deve nemmeno nascondersi perché è importante parlarne, così come stanno facendo le esponenti di Acta, oltre che per una sorta di terapia collettiva, per prevenire il fenomeno impedendo ad altri di essere truffati.
Quanto all’affermazione di Diaco: “Non state in internet andate fuori” è bene precisare quanto segue:
1) Non vi è una differenza tra dentro è fuori dalla rete, perché oggi internet è social, le persone sono le stesse che si potrebbero incontrare sul bus, al mercato, in discoteca ecc ecc. La rete è un comodo sistema per mantenere i contatti tra persone che si conoscono nella vita reale (si pensi alle mamme della generazione Erasmus che possono avere notizie dei propri figli anche a distanza proprio grazie alla rete o alle nonne che possono videochiamare i nipotini con mezzi come skype).
2) Oggi una relazione sentimentale su tre nasce in internet, non solo le star ma anche comuni cittadini si fidanzano conoscendosi in rete e spesso tali relazioni funzionano meglio, perché nascono da affinità elettive e non dall’attrazione fisica che si può avere in un incontro nella vita reale, con persone che magari tra di loro sono poco affini e compatibili. Tramite la rete si può fare e ricevere solidarietà, si pensi alla rapidità con cui la rete si organizza in caso di disgrazie o calamità, ad esempio gli ultimi terremoti, per far giungere nel più breve i soccorsi e gli aiuti. Tramite internet si possono studiare le lingue straniere, o ricevere informazioni di ogni genere, sapere cosa succede dall’altra parte del mondo ecc ecc. Tramite la rete ho incontrato qualche scammer ma anche molte persone speciali tra cui ad esempio le due protagoniste di oggi Jolanda e Silvana
3) Per chi non ha reddito o vive di un modesto impiego, le cui entrate a volte non sono nemmeno sufficienti a coprire le spese di casa, uscire è un lusso che non sempre ci si può permettere. Facile incontrare amici e anime gemelle se non si hanno problemi a spendere per le vacanze, per circoli esclusivi o per i ristoranti. Vero caro #Diaco? Per non parlare del fatto che alle donne di una certa età, a causa della carenza di servizi pubblici, spesso manca il tempo perché tocca loro il peso della cura e assistenza della famiglia, degli anziani, dei nipoti e dei malati e che spesso internet è l’unico modo per affacciarsi sul mondo e fuggire un po’ dalla quotidianità. Vogliamo toglierci anche questo?
Forse sarebbe meglio concentrarsi sul dare esatte informazioni: Il fenomeno delle romance scam già conosciuto anegli USA e in Canada da oltre un decennio, si è diffuso in Italia solo negli ultimi 2 anni, complici le nuove tecnologie (oggi chiunque anche con un telefonino da pochi euro può navigare in Internet mentre prima l’uso della rete era prevalentemente dedicato agli addetti e per motivi professionali), ma anche la diffusione delle reti wifi e l’accesso a internet anche di fasce non particolarmente informate di cittadini. Il rischio è che la casalinga, il pensionato, le persone poco istruite, o poco smaliziate, che non dispongono di opportune conoscenze, attraverso la rete possono, oltre a favorire la loro socialità, in maniera più o meno consapevole, aprire un varco ai delinquenti criminali e truffatori di ogni genere. Ma siccome il world wide web è più utile che pericoloso dobbiamo solo diffondere le informazioni in modo da gustarci i vantaggi e impedire gli usi impropri! Nessuno per esempio ha mai messo in dubbio l’utilità o l’utilizzo del martello solo perché con esso si sono compiuti degli omicidi, non ti pare caro Diaco?
Ps: Spesso capita di vedere nelle trasmissioni televisive gente pagata come opinionista che non sa di cosa si sta parlando, ma se siete pagati non dovreste almeno informarvi preventivamente degli argomenti in scaletta? Professionalità ci vuole, che diamine!
Amarcord: Una domenica senz’auto negli anni ’70!
2 dicembre 1973 era una delle domeniche di Austerity, tutti intorno a me erano arrabbiatissimi! Mia madre dopo una settimana di lavoro riteneva fosse ingiusto non poter usare la 127 per andare dalla provincia di Torino a prendere il caffè in Piazza del Duomo a Milano, mio padre imprecava contro quelli dello Yom Kippur. Era a causa loro se avevano chiuso il canale di Suez e per questo motivo le navi petroliere dovevano circumnavigare l’Africa per portare il petrolio ma, cosa ancor più grave, lui avrebbe dovuto fare a piedi, i 300 metri tra la nostra casa in Viale Gramsci e il Bar Maggiora in Corso Francia a Collegno! Per il nervoso, aveva terminato anzitempo le sigarette e pertanto doveva assolutamente compiere questo “lungo cammino” non senza insultare gli arabi che avevano messo l’embargo e lo facevano sicuramente per aumentare il prezzo della benzina! Ma lo aumentassero senza farla tanto lunga! (In modo che lui potesse andarsi a comprare le sigarette o andare con l’auto dove voleva!)
Mia nonna, alzava gli occhi al cielo e sospirava! Lei al tempo della guerra, faceva molti chilometri a piedi sotto i bombardamenti per portare il pane ai partigiani, ma a mio padre ciò non interessava, la guerra, i partigiani oramai erano roba d’altri tempi, ora vivevamo i “tempi moderni” e non si poteva togliere ad un uomo moderno degli anni ’70 l’auto e, soprattutto, le sigarette!
Mentre la mia famiglia imprecava verso gli arabi e gli israeliani, io allora bimba ero invece felice di questa notizia dell’Austerity e, senza dire nulla a nessuno, presi i miei pattini a rotelle, lo spazzolino da denti, due Buondì Motta e un gomitolo di lana rossa (per segnare la strada e non perdermi, non le briciole di pane che si sa che i passerotti le mangiano e dopo non sai più come fare per orientarti) e scesi in strada, anziché pattinare sul marciapiedi, come dovevo far di solito per non essere investita, potevo pattinare al centro della strada, ero felice, c’era aria di festa, io pattinavo e cantavo a squarciagola, una canzone degli Equipe 84, “tutta mia la città ahaaaaa…”, in un attimo fui in Corso Francia. Incredibilmente una delle arterie principali della città era completamente sgombra d’auto, vi erano numerose biciclette anche dalle forme strane, clown, giocolieri, un gruppo di giovani “figli dei fiori” seduti al centro di un incrocio, con la chitarra intonava: “c’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling stones…” Quella canzone la conoscevo, la maestra a scuola ci aveva parlato della guerra del Vietnam, ma non mi fermai… mia nonna mi aveva raccomandato di non dare confidenza agli estranei…soprattutto ai “figli dei fiori” e ai capelloni, ma a me sembravano simpatici poi doveva essere bello avere per genitori dei fiori, mentre io ero figlia di una ciminiera! Mio padre fumava sempre e io non respiravo… mi bruciavan gli occhi!
Ad ogni modo continuai a pattinare e a srotolare il gomitolo di lana per non perdermi, ma l’avevo fissato ad un sassolino troppo piccolo, che mi seguiva come un cagnolino e ad un certo punto un gatto balzo sul sasso e sul filo e imbrogliò tutto il mio rudimentale “segna mappa”! Accidenti non avevo mai visto gattini giocare in Corso Francia, il filo di Arianna aveva funzionato anche nel labirinto del Minotauro e qui che non c’erano minotauri un gattino aveva distrutto la mia impresa! Ma non mi spaventai più di tanto, ero arrivata davanti alla “nave”, un nuovo palazzo appena costruito, lo Sky residence, dietro quello… in via Rossini, in una casa fine 800 abitavano i miei nonni, non mi ero ancora persa! Continuai a pattinare sul corso e anche più rapidamente (senza il filo di lana che s’impigliava nelle rotelle) in un attimo fui a Leuman!
Un cavallo con tanto di calesse percorreva la strada, non era usuale vedere a Collegno su corso Francia delle carrozze coi cavalli! Una zia di mio padre (Zia Biagia) mi aveva narrato che negli anni 30 andava al lavoro da Collegno a Torino col tram trainato da cavalli, ma non le avevo creduto, ed ora invece vedevo con i miei occhi dei cavalli al trotto sul corso!
Ad un certo punto vidi anche un venditore di zucchero filato e di palloncini…mi spaventai a morte! Ero per caso finita nel paese dei balocchi di Collodi? Cercai uno specchio, mi toccai le orecchie, le avevo ancora normali, quelle d’asino non mi erano cresciute, ma nel dubbio non mi fermai, pazienza per lo zucchero filato, ma non volevo che mi crescessero le orecchie, che avrebbe detto la maestra, e i miei compagni? Mangiai un più rassicurante buondì motta e lavai i denti ad una fontana. Continuai a pattinare qualcuno m’aveva detto che quel corso arrivava in Francia ed ero determinata ad arrivarci pattinando!
Arrivata a Cascine Vica di fronte alla Standa il mio viaggio terminò! Mio nonno Antonino, si era stancato di seguirmi discretamente e mi sorpassò con la sua bicicletta!
Dove pensi di andare piccola Ketty? mi chiese senza scendere dalla bici.
In Francia, non posso?
Ma lo sai il francese?
Si, so tutte le canzoni di Sylvie Vartan…Comme un garçon je n’ai peur de rien, la la la! Risposi impertinente
E il passaporto? Ce l’hai il passaporto?
Caspita! Il passaporto non l’avevo, dovevo interrompere il mio viaggio! Senza più protestare montai con tutti i pattini sulla canna della bici e mio nonno.
Un giorno potrai andare in Francia e in tutta l’Europa senza passaporto! mi rassicurò Nonno Antonino,e mi portò a casa sua dove sul poutagè a legna mia nonna aveva scaldato già il pane con fiocchi di burro e miele, altro che il buondì motta industriali che ti compra tua madre! Tuonò lei. Poi mio nonno lesse dei pezzi di un libro dove Giuseppe Mazzini affermava che chi ama la propria patria ama tutte le patrie, e che bisognava creare una democrazia sociale finalizzata al benessere culturale dei popoli europei.
Il 21 12 2012 alle 12.21 sarò in corso Francia all’uscita della tangenziale, come coordinatore del Sentiero Umano di Solidarietà Ambientale, questa volta sarà un po’ più difficile perché la circolazione delle auto non sarà interrotta e soprattutto mio nonno, classe 1898 non c’è più, ma io lo porto lo stesso con me! E tu? Chi porti con te?
Che fretta c’era?
Nell’Italia delle speculazioni e delle malversazioni, la polizia si reca a casa di persone come questa per arrestarle.
Che necessità c’era di arrestare il Consigliere Comunale Guido Fissore, da tempo con problemi di salute, buttandolo giù dal letto all’alba?
Guido al contrario di molti “capitani” o “presidenti” non si è mai sottratto alle proprie responsabilità a cominciare dalla difesa della propria terra, l’aveste chiamato in questura ci sarebbe venuto con le proprie gambe.
Perché in un’Italia dove verso chi costantemente utilizza la cosa pubblica per i propri interessi e speculazioni e/o commette gravi errori che costano la vita a molte persone e danni irreversibili all’ambiente si è molto indulgenti verso i gravi crimini ma ci si accanisce contro persone come Guido e per lo più con metodi non utilizzati nemmeno per i mafiosi o terroristi?
Che fretta c’era?
Lo sanno anche i bambini che il cantiere Tav non esiste e non siete in grado di realizzarlo, ma semplicemente state cercando di truffare l’ UNIONE EUROPEA!
Tanto i soldi per fare il Tav, non sapete dove andarli a prendere e anche quando toglierete ai nostri figli e a noi di bocca l’ultimo tozzo di pane per trovarli, ci mettereste comunque oltre 20 anni a distruggere le nostre montagne, le nostre Alpi, per tutelare gli sporchi interessi dei mafiosi che proteggete!
Arrestate voi stessi dalla vostra scelleratezza! Siete ancora in tempo!
GUIDO FISSORE E GLI ALTRI LIBERI!
TAV: Una mattina al Politecnico per saperne di più!
QUALI RISCHI PER L’AMBIENTE, I LAVORATORI DEI CANTIERI, I CITTADINI DELLA VALLE DI SUSA E
TORINO
La realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione in Val di Susa è da tempo contornata da aspre polemiche, che non lasciano emergere gli aspetti più significativi e tecnici dell’opera stessa. Al di là degli slogan e delle posizioni favorevoli o contrarie alla sua realizzazione, l’incontro si pone l’obiettivo di far luce su tematiche relative alla salute pubblica, ai possibili disagi psicosociali e all’infortunistica, che un progetto di queste dimensioni potrebbe comportare.
Sono però temi che vanno contestualizzati, osservati con la cognizione dei dati relativi all’intera opera: per questo è imprescindibile la conoscenza degli obiettivi che l’opera stessa si prefigge, in termini economici e di politica dei trasporti, alla luce di un bilancio tra costi-benefici – economici ed energetici – e del possibile impatto ambientale.
Del resto sono tematiche la cui osservazione può poggiare non soltanto su analisi, dati di studio e proiezioni, ma anche sull’esperienza ormai maturata e consolidata attraverso la realizzazione di altre tratte di linea. Un’esperienza alla quale pure far riferimento, come quella dell’area fiorentina e del Mugello da cui si possono trarre testimonianza e vantaggio, per calare la singola questione della Alta Velocità in Val di Susa nel più ampio ambito della rete ad Alta Velocità a livello nazionale.
Le tematiche trattate nell’incontro verteranno prevalentemente su aspetti scientifici della salute pubblica e di impatto ambientale: si è scelta la sede del Politecnico di Torino per permettere a chiunque di parteciparvi.
PROGRAMMA
Mario CAVARGNA – Pronatura, Torino
Analisi delle caratteristiche del progetto TAV in Val di Susa – Una grande opera o è fortemenete utile o è fortemente dannosa. L’utilità diventa quindi il primo parametro da affrontare e in questo senso le richieste di analisi esaurienti e leali, sia in termini di impatto fisico che di salute, da parte dei cittadini interessati sono legittime. Per quanto attiene la ferrovia ad alta velocità manca il traffico: il traffico merci nei trafori autostradali italo-francesi è sceso del 31% nel decennio 2000–2009. Il livello attuale è tornato a essere quello di 18 anni addietro con tendenza negativa, poiché gli scambi reciproci sono stati sostituiti da importazioni d’oltremare. L’insieme dei problemi legati al trasporto, alla sicurezza e alle modalità d’esercizio conducono l’iniziale progetto ad alta velocità ad una paradossale penalizzazione della capacità di traffico a fronte di una spesa equiparabile a quella sostenibile per tre ponti sullo stretto di Messina.
Angelo TARTAGLIA – Politecnico di Torino
Quali dovrebbero essere i vantaggi del nuovo collegamento tra Torino e Lione? – Analizzando sinteticamente i costi dell’opera e l’andamento attuale e futuro probabile dei lussi di passeggeri e merci si dimostra che il nuovo collegamento non avrebbe alcuna possibilità di raggiungere il pareggio economico nemmeno sul lungo periodo, sommando così gli svantaggi economici a quelli ambientali.
Pietro SALIZZONI — Università di Lione
Impatto acustico delle linee AV/AC – Descrizione dei fenomeni di generazione di rumore ferroviario della sua propagazione in prossimità di una linea AV/AC, con particolare attenzione al caso delle valli alpine. Analisi di un caso studio: l’impatto della linea Torino-Lione nella bassa Val di Susa.
Massimo ZUCCHETTI — Politecnico di Torino
Impatto ambientale e sulla salute del TAV: uranio, amianto, altri materiali pericolosi – La presenza di uranio, amianto e altri materiali pericolosi in Val di Susa viene esaminata sulla base della letteratura storica e recente, illustrando i risultati degli studi dell’autore, consulente della Comunità Montana Valsusa da quasi un decennio. verranno illustrati due case studies sugli effetti: radon e lavoratori, polveri di smarino e popolazione.
Luca MERCALLI – Società Meteorologica Italiana
La cura del ferro per inquinare meno? Dipende, c’è ferro e ferro… – Il principale postulato su cui si basa la scelta di trasferire merci e passeggeri dalla strada alla rotaia è la riduzione di emissioni climalteranti e inquinanti associata al risparmio energetico ottenibile dal mezzo ferroviario rispetto a quello su gomma azionato da motore termico. Ciò non è tuttavia sempre vero, e dipende fortemente dall’investimento di “energia grigia” utilizzata per la costruzione di una nuova infrastruttura, comprensiva di quella inglobata nei materiali e di quella necessaria alla gestione e manutenzione. Nel caso di un progetto pervaso da gigantismo infrastrutturale come la linea Torino-Lione, si rischia che la cura sia peggiore del male, e si richiede comunque un’accurata analisi del ciclo di vita dell’opera prima di avviare qualsivoglia realizzazione. Inoltre la rapida evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché del trasporto su gomma alimentato elettricamente, consigliano ulteriore prudenza rispetto agli scenari che giustificano un’opera assolutamente rigida e non modulabile.
Girolamo DELL’OLIO – presidente Associazione di volontariato “Idra”, Firenze
Impatti, prevenzione, controlli e sicurezza nella TAV appenninica e nel Nodo di Firenze – La documentazione raccolta in 17 anni di monitoraggio rivela il tipo di approccio col quale sono stati affrontati in Toscana i temi della prevenzione nei cantieri, della salute pubblica e della sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri della linea TAV. Di particolare interesse la persistente sottovalutazione del diritto alla salute e alla qualità della vita anche nella dimensione urbana della cantierizzazione per la stazione e i tunnel per il Nodo AV di Firenze.
Luigi CARPENTIERO – Medico del Lavoro, ASL 10 Firenze
Problematiche infortunistiche, di salute e disagio psicosociale nei lavoratori della TAV e delle grandi opere infrastrutturali dell’area fiorentina – Le ricerche effettuate dalla ASL 10 di Firenze, con il supporto universitario e della cooperazione sociale, nell’ultimo decennio di lavori nelle grandi opere infrastrutturali dell’area fiorentina, tra cui la TAV, hanno evidenziato un impatto importante dell’organizzazione del lavoro sia nell’amplificazione dei rischi classici propri di tali opere (polveri, fumi, rumore ecc.) sia sull’usura psicofisica e sul disagio psicosociale dei lavoratori. Fatica fisica, turni di lavoro a ciclo continuo, isolamento nei campi base dormitorio e lontananza dalla famiglia sono stati gli aspetti più indagati. Si è rilevata anche una connessione tra gli infortuni più gravi e la tipologia di turno adottato. Un’aggravante per alcuni cantieri è costituito dal fenomeno del “mobbing” determinato dal “caporalato” che vige nel reclutamento dei lavoratori, provenienti quasi tutti da determinate aree geografiche del paese.
Marco TOMALINO – Coordinamento operatori sanitari Val di Susa
TAV e salute pubblica. I rischi emergenti dall’analisi dei progetti – L’esame dei progetti preliminari della nuova linea Torino-Lione rivela numerosi aspetti critici per la salute pubblica, legati alla presenza di materiali pericolosi, amianto e uranio, e alle attività di cantiere, con possibile coinvolgimento di strutture assistenziali e sanitarie. Vengono esaminati in dettaglio gli aspetti carenti e contraddittori dei progetti. Viene presentata l’iniziativa di informazione degli operatori sanitari della Valle.
Fulvio AURORA – Medicina Democratica, Milano
Il rischio zero. Un diritto per la popolazione della Val di Susa – La realizzazione di grandi opere in un momento di grave crisi sembra sempre più motivarsi per l’investimento, lo spostamento di ingenti capitali ancora prima che per la presunta utilità delle opere stesse. Di fatto assistiamo a una subordinazione del lavoro da parte del mondo della Finanza: tanto più distante è l’investitore dal mondo del lavoro, tanto maggiore è la possibilità che problemi quali l’impatto ambientale e la salvaguardia della salute per lavoratori e cittadini passino in secondo piano o vengano minimizzati. Questo lede un diritto fondamentale dei cittadini e dei lavoratori medesimi, quello di vivere e di lavorare a rischio zero. Definito attraverso le lotte operaie, e recuperato nei processi che hanno avuto per soggetti lavoratori morti per infortunio e per malattie professionali, sottolineato e teorizzato da Medicina Democratica a partire da Giulio Maccaccaro, il “rischio zero” è l’idea base della partecipazione dei lavoratori e dei cittadini ai processi decisionali.
Enrico MORICONI, Presidente AVDA (Associazione Veterinari per i diritti degli animali)
Non solo gli uomini, anche gli animali soffrono – Nella progettazione delle grandi opere spesso – quasi sempre – non si considera quello che può accadere agli animali, o sono genericamente considerati far parte dell’ambiente. Riconoscendo l’importanza fondamentale dell’ambiente, non si deve dimenticare che gli animali però sono esseri viventi che soffrono e si ammalano come le persone e sono diversi dal mondo vegetale. L’intervento presenta il risultato di un primo documento di valutazione dei possibili danni per gli animali, quelli che vivono in famiglia, quelli allevati per interesse e quelli liberi. Si tratta di un lavoro in corso in quanto sono attesi interventi di altri professionisti e valutazioni non solo generali ma anche specifiche.
Moderatori:
Giulietto CHIESA, giornalista, europarlamentare
Rossana BECARELLI, Ospedale S. Giovanni Antica Sede, Torino
Il cavaliere senza macchia e il drago dei rifiuti napoletani!
Raphael Rossi a 28 anni era amministratore delegato dell’Amiat, l’azienda per lo smaltimento dei rifiuti di , quando s’imbatté nella solita storia di tangenti. In pratica, gli offrirono tanti soldi per “girarsi dall’altra parte” e firmare senza porsi troppe domande una delibera che prevedeva la spesa di 4 milioni di euro per l’acquisto urgente di un macchinario che forse non serviva. Lui ha denunciato il tutto alla magistratura e fatto saltare “il malaffare” che oltre ad esser losco era anche inutile e poco conveniente alla città, ma ci ha rimesso il posto di lavoro al suo posto han messo un’ex infermiera!
Ora lui è stato scelto da De Magistris per dirigere L’Asia ovvero l’azienda per lo smaltimento dei rifiuti di Napoli. Della serie…alla fine l’onestà paga! Sono contenta e non solo perché un giovane italiano di cui vado orgogliosa ha trovato lavoro, ma perché con la sua assunzione, il neo sindaco di Napoli, credo abbia voluto dare un bell’esempio di virata brusca verso la legalità!
Non che gli onesti sono tali perché sperano di essere premiati…ma in mezzo allo schifo che l società ci propina, a volte ci piacciono le storie pulite!
Credo che il “cavaliere senza macchia” Raphael Rossi, ce la farà a sconfiggere il drago dei rifiuti napoletani e noi torinesi siamo orgogliosi di lui!
Certo ce lo potevamo tenere e, piuttosto, mandare a Napoli Borghezio, ma gli amici napoletani di “sfaccimma” ne hanno già troppa e quella prodotta in “padania” ci tocca differenziarla e smaltirla diversamente!
Instant poetry on the road at Torino by night!
Ieri sera al quadrilatero si aggirava uno strano figuro, non bene identificabile, un soggetto a metà tra lo spacciatore e l’esattore delle tasse, armato di biro e una sorta di block notes su cui non si capiva che cavolo stesse annotando!
Molto incuriosita, gli chiedo cosa stesse facendo e lui mi spiega che è una sorta di poeta ambulante, insomma…per farla breve lui ti chiede due cose e poi ti confeziona al momento una poesia su due piedi…e se ti piace gli fai un’offerta libera in danaro (anche i poeti devono nutrirsi!) e lui te la recita anche.
L’idea mi piace e quindi ho investito una piccola somma nella mia poesia eccovela:
SU TUTTA LA MIA PELLE
scorre alla velocità di un fiume
in piena
la mia fame
la mia ricerca
dell’essenza di ciò che accomuna
al mondo
un fantastico zoo di anime inquiete
che senza saperlo desiderano
superare le maschere che li separano
nudo amore
che chiedi alla testa soltanto
di muovere il corpo in modo tale
da essere comodo
e godere
della compresenza.
L’autore è Simone Sandretti, che offre il suo servizio di istant poetry anche per cene, feste, ecc.. basta chiamarlo al numero 331/9394665
Per la cronaca…l’investimento poetico ha portato molto bene…lasciando nell’aria un ottimo sound urbansentimentalmetropolitano, le rime ben si addicevano all’incontro di cuori tormentati! Ci farò un corto!
I comunisti non mangiano i mattoni!
Essendo agente immobiliare mi arrivano quotidianamente delle newsletter, molte anche inutili perchè infarcite di pubblicità, e oggi mi è arrivata anche questa con un articolo con la foto di quella cretina della Moratti che mi ha fatto proprio arrabbiare!
L’articolo del cavolo, che chi l’ha scritto non ha avuto nemmeno la faccia di firmare, lo trovate qui, di seguito la mia risposta:
E’ ora di finirla con queste notizie false e tendenziose!
La formula
destra = mattone sicuro
sinistra= diventiamo tutti più poveri
E’ FALSA!
Tuttalpiù si può dire che gli speculatori, quelli che approfittano della gente, quelli che sotto pagano la manodopera, che sono responsabili delle morti nei cantieri, che deturpano il territorio solo per loro interesse, possono tranquillamente sperare che al governo restino dei mafiosi o degli inetti come la Moratti.
I comunisti non hanno mai mangiato i bambini ne tantomeno i mattoni.
Basta con questo spauracchio che l’economia va male se si vira a sinistra! La prova è che non siamo mai stati così poveri come durante questo governo berlusconiano fatto di ricatti, di consiglieri comprati, di escort in parlamento o nei consigli regionali! A chi giova questo? Non di certo alla gente per bene, a chi lavora e produce!
Dobbiamo ripristinare la legalità e la pulizia morale, cominciare a pensare ad un economia che si interessi ai servizi alla qualità della vita delle persone!
La centralità deve essere questa, LA QUALITA’ DELLA VITA DELLE PERSONE!
Lo diceva anche Kennedy già 50 anni fa! E vaffanBIP al Pil!
Ps: Io non voto per Pisapia, ma solo perché non abito a MIlano!
Ketty Increta
Agente immobiliare, imprenditrice, donna libera e di sinistra!
A Torino si riprende il filo del discorso.
Ci hanno provato ma non ci sono riusciti questi squallidi personaggi che di tutto hanno fatto per far tornare all’oscurantismo medievale…non solo le donne ma l’intera società italiana. La misura è colma e donne e uomini italiani, sono scesi in piazza per dirlo!
Nicole Minetti ci fa sapere che “La bellezza non è una qualità minore, ma un punto di forza. ” sono d’accordo con lei, ma io credo che nella sua vita a cominciare dal “culo flaccido di Berlusca” di bellezza lei ne abbia vista poca. Si dimetta la signorina Nicole e continui nella sua ricerca al bello.
Ieri a Torino simbolicamente i fili dei numerosi gomitoli di lana lanciati per aria dalla folla presente alla manifestazione, ci hanno ricondotto a riprendere il filo di un discorso che avremmo pensato di non dover più fare!
Prioritari certo sono economia e questioni sociali, ma non si preoccupi la signorina Minetti ci occuperemo anche della bellezza.
Ma la bellezza che piace a noi… ovvero quella della natura, dell’arte, della ricerca scientifica, dell’innovazione. Si confonde Nicole Minetti…confonde bellezza con immagine. La sua ci dispiace per lei ma è già sfocata!
A Torino e in tutto il mondo il filo del discorso l’abbiamo ripreso! Tacciano questi loschi figuri e lascino davvero emergere la bellezza!
Ventidieci non si butta via niente…o quasi!
(Dedicato a tutti quelli che ogni anno dicono…quest’anno è stato orribile speriamo per l’anno prossimo!)
L’anno scorso gli auspici di mezzanotte li ho fatti con la mia amica Tecla poi siamo andate a fare gli auguri a Moreno DJ e ad altri amici che la notte di san Silvestro lavoravano.
Non che mi aspettassi chissà cosa dal 2010 ma speravo, come tutti, davvero che mi portasse un po’ di felicità!
Ogni anno abbiamo l’abitudine di dire che l’anno che è passato è stato orribile che bisogna buttarlo via e sperare in un anno completamente diverso.
In realtà durante l’anno che si sta concludendo, non è cambiato molto…almeno a livello generale e/o politico.
L’economia, che che ne dica il Berlusca, è sempre uno schifo! Insieme ai soldi abbiamo anche perso un bel po’ di dignità…al punto tale da non conoscere più l’indignazione nemmeno per le peggiori ingiustizie o sopraffazioni, sdoganando persino la prostituzione delle teen agers, quale logica conseguenza di questo mondo basato sulle leggi del mercato!
Purtroppo non mi sembra che in quest’anno si siano realizzate grandi conquiste sociali, che siano diminuiti i conflitti mondiali o debellata la fame nel mondo e questo mi rattrista, anche se non è una novità ma son mali radicati nella società oramai da troppo tempo!
Nel lavoro devo ammettere di aver faticato molto in questo 2010, e forse anche nei rapporti col prossimo, perché spesso le bollette da pagare e lo stress per la mancanza di soldi, per alcuni sono così assillanti da non permettergli di vivere serenamente le relazioni affettive.
In quest’anno tuttavia sono comparse nella mia vita delle persone molto importanti per me! (oltre al mio gattino Billie che mi segue sempre e sta ora osservando le mie dita che pestano i tasti della tastiera).
Ai miei numerosi amici che da sempre sono la mia fortuna e gioia, si sono aggiunti alcuni personaggi che hanno arricchito ulteriormente la mia vita… ma forse me lo sono meritato perché in 48 anni sono, finalmente, riuscita a capire come dare affetto agli altri senza che la mia ingombrante presenza, possa prevaricare le loro esistenze.
Il mio augurio per il 2011 è che restino ancora vicino a me, visto che con loro sto veramente bene.
Quest’anno pertanto non lo voglio abbandonare, semmai lo riciclerò, sperando nel 2011 in modo di ripetere e migliorare quanto di buono ho avuto nell’anno prima.
Un augurio particolare ad una persona veramente speciale che conoscevo da sempre e che ho ritrovato quest’anno grazie al web, a Moreno e alla mia sorellina Lilly che trovino lavoro, a Beppe e Francesco perchè ritrovino la salute, ai miei amici artisti affinché producano sempre delle belle cose e alla mia splendida amica Maria Grazia sperando che anche qualche ometto si accorga quanto è preziosa!
Ps: Ma se volessimo cambiare premier e buttare via quello attuale non sarebbe una cattiva Idea!
Nilde Iotti
Avevo 17 anni nel 1979 quando alla Camera dei deputati fu eletta la prima donna: Nilde Iotti.
Un gran bell’esempio per noi giovani donne di allora!
L’antifascista signora Iotti aveva infatti un curriculum di tutto rispetto, avendo partecipato attivamente alla resistenza, essendo stata mebro del CNL e dirigente dei Gruppi in Difesa della Donna, nonché membro dell’Assemblea Costituente e della commissione che ha realizzato la Costituzione della Repubblica Italiana.
La sua attività politica in Parlamento era iniziata nel 1946, dopo il referendum del 2 giugno, grazie al quale le donne italiane poterono esercitare il diritto di voto ed “essere cittadine a pieno titolo”.
Numerosi furono i suoi contributi, le sue proposte di legge, in particolare a favore dei diritti della famiglia e dell’emancipazione della donna, perché avesse pari dignità nel lavoro, e si batté perché questi diritti venissero inseriti nella Carta costituzionale.
Nel corso di mezzo secolo vissuto all’interno delle istituzioni fu promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia per ottenere il referendum sul divorzio (1974) e per la legge sull’aborto (1978).
Fu inoltre Presidente della Camera dal 1979 al 1992 per tre mandati (record tutt’ora imbattuto) segnalandosi per il grande equilibrio nella mediazione.
Nel 1993 ottenne la Presidenza della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali e ne 1997 fu eletta Vicepresidente del Consiglio d’Europa.
Si dimise dal Parlamento, per motivi di salute, una quindicina di giorni prima della sua morte nel 1999.
Palmiro Togliatti con cui nella vita privata Nilde Iotti ebbe una relazione sentimentale dal 1946, morì nel 1964, 15 anni prima che la stessa venisse eletta Presidente della Camera!
Oggi le giovani generazioni non hanno la fortuna che ho avuto io di avere al governo grandi come Pertini o Nilde Iotti… il modelli sono altri come il possesso di emittenti tv, l’esibizione di ricchezza o di tette siliconate…ma a volte, evidentemente, il silicone interferisce con la materia grigia|
Questo post in risposta all’offensiva esternazione su Rai24 di Daniela Santanché: Nilde Iotti è stata laprima amante e forse ha fatto la Presidente della Camera perché era l’amante di Togliatti e cosa diciamo, che la Iotti era un Escort?
Santanché Daniela, è nota principalmente per il continuo ricorso alla chirurgia estetica ed talmente sicura di sé che continua ad usare il cognome di un ex da cui ha ottenuto l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota da anni. Totalmente assenti, oltre ai suoi contributi alla politica, i suoi neuroni!