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Help! La rete non perdona!

sad-twitter-bird-229x300Non si è ancora dis­perso nel cielo di Roma, il fumo bianco che informa che “habe­mus papam” e già nella rete rim­balzano i primi tweet o rumors in pieno stile “gomblotto” che san­cis­cono che il Papa sarebbe un vero mostro!

Non solo nei vari social queste infor­mazioni, o pseudo tali, ven­gono con­di­vise alla veloc­ità della luce… ma c’è già qual­cuno che mi mette con le spalle al muro! Mi si chiede di pren­dere imme­di­ata­mente una posizione. Mi met­tono ansia, devo imme­di­ata­mente twuittare le risposte, e scegliere subito: sto con le madri dei desa­pare­ci­dos de plaza de mayo o con il neo Pon­tefice Francesco? La rete non accetta soluzioni inter­me­die, o è bianco o é nero, devo dire subito se mi piace di più il nuovo Papa o Cristina Fer­nàn­dez de Kich­ner, e non mi è nem­meno con­cessa la pos­si­bil­ità di dare la risposta sbagliata…perché la “rete non per­dona”!                                                                                                                                   Con­fesso che fino a qualche istante fa non sapevo nem­meno dell’esistenza di questo soggetto fatto Papa e cerco d’informarmi. Della stampa, nem­meno di quella online, non mi fido ma non sot­to­va­l­uto il Vat­i­cano… Penso: Saranno mica scemi a scegliere come Papa un crim­i­nale? Che ci guadag­nereb­bero? Ad Asti intanto suo­nano tutte le cam­pane, delle molte chiese, a festa… sem­bra che abbiano vinto il derby delle par­roc­chie… Iniziano a lit­i­gare quelli di Por­ta­co­maro con quelli di Asti città, entrambi riven­di­cano la prove­nienza della famiglia del Papa argentino il quale sarebbe si nato a Buenos Aires, ma la sua famiglia, i Bergoglio, sono di Por­ta­co­maro stazione che sarebbe sotto la giuris­dizione di Asti e non del munici­pio di Por­ta­co­maro, i quali anche loro riven­di­cano la docgo del Santo Padre. Tutti con­cor­dano comunque che il fatto stesso che sia stato scelto lui, farà aumentare la noto­ri­età del posto con istan­ta­neo incre­mento della ven­dita del Grig­no­lino, prodotto pro­prio dai vit­igni nella col­lina all’ombra della casa del nonno del Pon­tefice. Ma non siamo un paese mer­av­iglioso?                                                                                                       In chat intanto mi pres­sano: E tu…non dici nulla di cosa ne pensi del Papa?

Prendo tempo, e mi con­sulto con dei lon­tani par­enti argen­tini, scrivo sulla bacheca di fb di una di loro:  Dicen cosa mala de Papa Fran­cisco, lo con­sid­eran respon­s­able de haber tra­ba­jado acti­va­mente por la deten­cion de algunos jesuita disi­di­entes y luego tor­tu­ra­dos y desa­pare­ci­dos. Es ver­dad? Si sca­te­nano le sue amiche che conoscono Papa Francesco dai tempi in cui era sac­er­dote delle chiese dei più popo­lari bar­rios di Buenos Aires e smen­tis­cono ogni illazione, definendo il Papa come un uomo molto umile e car­i­tat­ev­ole verso i bisog­nosi, inoltre avrebbe aiu­tato intere gen­er­azioni di ragazzi a crescere. 

Intanto vengo presa dall’angoscia…e se un giorno dovessi diventare famosa?

Chissà cosa uscirebbe  sul mio conto?

E’ vero che, for­tu­nata­mente, quando ero pic­cola non c’erano le macchinette dig­i­tali o i tele­fonini ad immor­ta­larmi, ma é bene che io fac­cia un “mea culpa” e pub­blica ammenda, in quanto potrebbe emerg­ere che a 4 anni feci morire i miei pesci rossi (per­ché diedi loro troppo cibo), e che una volta presi a cef­foni un bam­bino mio vicino di casa, ma solo per sal­vare un gat­tino a cui tirava le pietre con la fionda! Non si sa mai…meglio con­fes­sarsi e dis­so­cia­rsi pub­bli­ca­mente da ogni crim­ine sin da ora, per­ché si sa  “la rete non per­dona”!


Il favoloso mondo del Movimento 5 stelle!

url-4Chi­unque abbia mai parte­ci­pato ad una riu­nione, a un’assemblea, non dico solo di par­tito o sin­da­cale, ma di qualunque genere… da quella di con­do­minio, al con­siglio di classe di una scuola ele­mentare o pren­dere deci­sioni in più di 1 soggetto, mi capirà quando dico che met­tersi d’accordo è dif­fi­cile, che non siamo tutti uguali…tante per­sone tante teste ecc. ecc.

Nel favoloso mondo dei grillini, o M5S, che dir si voglia, invece, come nel film di Jean Pierre Jeunet (ma almeno Amelie Paulin era da sola) sono invece tutti in armon­ico accordo. Ma vi pare pos­si­bile?                                                                                                                                                          Ci cre­dete?                                                                                                                                                          Io no! 163 per­sone d’accordo su tutto non ci credo!

Il mondo è bello  (per fortuna)perché è vario! E basta insulti!

Ps La wash­ing ball non lava una cippa!

Articolo18: this is the problem?

url-3Ketty hai sen­tito la Lom­bardi (la por­tav­oce del M5S nonché che caz­zata ha detto sull’articolo 18? Mi fa una mia amica

Penso tra me e me: Sarà mica la prima volta che sento dire delle caz­zate a qualche politico? E poi questo arti­colo 18 è davvero “il problema”?

In effetti il lim­ite dell’articolo 18 è quello di essere garan­tito solo ai lavo­ra­tori del 10% delle imp­rese, i quali sono anche mag­gior­mente tute­lati dagli ammor­tiz­za­tori  sociali in caso di di crisi, oltre ad avere la certezza di non poter venir licenziati. 

E gli altri? i pic­coli arti­giani, com­mer­cianti, ambu­lanti, taxisti, camion­isti ma anche lavo­ra­tori a prog­etto o tele­fon­isti dei call cen­ter ecce­tra ecce­tra? Per loro (per noi) nulla, se perdi il lavoro perdi tutto e anche il tuoi dipen­denti (che per te sono come i tuoi famigliari), vanno a fondo con te…non c’è nes­sun ammor­tiz­za­tore sociale, cassa inte­grazione o assegno di dis­oc­cu­pazione!                           Come fare? Sec­ondo voi per­ché sono aumen­tati i suicidi?

Comunque non voglio togliere ad  altri un diritto che hanno sem­mai ren­derlo fruibile per tutti! Per­ciò anche per me l’articolo 18 non si tocca, anche per­ché non é vero come dicono Monti e la Fornero, che le aziende non assumereb­bero per­ché non sono libere di licen­ziare.                               Le aziende non stanno assumendo per­ché siamo diven­tati più poveri e non acquis­ti­amo i prodotti o i servizi che le aziende producono!

Sem­mai dovremmo inter­venire sull’articolo 1 della Cos­ti­tuzione, ma non per mod­i­fi­carlo, ma per farlo rispettare trovando il modo di fare avere un lavoro a tutti e/o garan­tendo un assegno di soprav­vivenza a chi­unque perda il lavoro, lavo­ra­tori autonomi compresi!

Niente mimose please! (ho un nodo alla gola)

url Anni 90′… Una mia cliente per esprimermi riconoscenza entra sor­ri­dente nel mio uffi­cio por­gen­domi un enorme ramo di mimosa ed escla­mando: scom­metto che nes­sun uomo c’ha pen­sato! — Certo che no, la ringrazio molto lei è molto gen­tile! risposi pren­dendo in mano l’infausta pianta e ripo­nen­dola con non­cha­lance imme­di­ata­mente, per evitare il più pos­si­bile il con­tatto con quell’arma, per me, letale. Non che quei bel­lis­simi cespugli a chi­azze gialle non mi piac­ciano, ma sono aller­gica alla mimosa, mi crea oltre che una  rin­con­giun­givite imme­di­ata, attac­chi d’asma e grosse bolle rosse sulla pelle al sem­plice con­tatto. Lim­i­tai parzial­mente i danni, sci­ac­quan­domi le mani imme­di­ata­mente ma dovetti comunque farmi fare un’iniezione di cor­ti­sone per non morire sof­fo­cata, la gola mi si gon­fiò quasi a perdere i sensi.

L’anno prima alcune mie amiche mi ave­vano trasci­nata ad una festa dove c’era un orrendo spet­ta­colo di certi “Cal­i­for­nia Dream man de noiar­tri”, in prat­ica dei tamarri a torso nudo, a cui delle anziane sig­nore infila­vano delle ban­conote nelle mutande, tra il delirio gen­erale delle pre­senti! Quell’immagine mi rie­vocò la “Mostru­osa Ver­gogna” descritta dalla Marta Abba amica delle mogli di piran­del­liana memo­ria. Ma davvero le donne eran diven­tate così?

Sta di fatto che quei fes­teggia­menti van­i­fi­ca­vano anni e anni di lotta per i diritti delle donne!

E ora?

Per par condi­cio i diritti li abbi­amo tolti a tutti!

Nes­sun essere vivente pare averne!                                                                                                                 Si può uccidere, sui­ci­dare, stuprare,  minac­ciare, sfruttare, affamare.…compiere ogni nefan­dezza, in nome dei mer­cati ma anche in nome di una riv­o­luzione (o evoluzione) che non c’è…ed io?

Io ho un nodo in gola…niente mimose please!


Divisi e scontenti!

imgres-1Come ogni domenica chi­amo la mamma che vive nel pro­fondo sud a Gela, men­tre io nel pro­fondo Mon­fer­rato in Piemonte, è la domenica delle elezioni nazion­ali 2013, e mi risponde arrabbiata.

- Mamma che è suc­cesso? Ti ho chia­mata prima per quasi un’ora ed era occupato.

- Las­cia perdere, mi ha chiam­ato tua Zia da Verona e mi ha fatto arrab­biare, vol­eva con­vin­cermi a tutti i costi a votare quello schi­foso verme… ma come si fa? Dice che devo votarlo che così mi ritorna l’Imu e mi aumenta la pen­sione! Ma ancora ci crede tua zia a quello lì!

- Vabbé mamma che ci vuoi fare! Io sul lavoro sono cir­con­data da idi­oti che con­tin­u­ano a ripetere che dovrei votare quella merda umana per­ché, sec­ondo loro, mi con­sente di lavo­rare e di evadere il fisco…Perché rimet­terà il con­dono fis­cale ed edilizio e altre mostru­osità del genere.                                 Per non par­lare delle mie sorelle che votano Grillo, pro­prio loro che di polit­ica non si sono mai interessate!

- Fate le brave, pos­si­bile che tra sorelle non andate d’accordo? Dovreste vol­ervi bene!

- Mamma ma se me ne hai appena dette di ogni della tua di sorella e poi lo sai che Maura non la sop­porto per­ché è arro­gante e sup­po­nente come papà!

- Ragione c’hai vuole sem­pre coman­dare, ma io per tagliare corto ho detto a lei e a sua figlia (ndr mia nipote che vota per la prima volta) che voto pure io Beppe Grillo!

- Mamma ma no! Pure tu?

- No io a Beppe Grillo non lo voto, ma neanche a Bersani o Ingroia che anche se è sicil­iano mi pare addormis­ci­utu! Io il voto ce lo do a Rosario (ndr Rosario Cro­cetta,  la mamma lo conosce dalla nascita per­ché amica coi gen­i­tori e il fratello) chi fici cose boni comu sin­nacu a Gela i ora comu Pres­i­denti da reg­gione Sicilia.

- Ok mamma mi sem­bra giusto così, decidi tu, non farti coman­dare da tua nipote, da tua figlia e men che meno dalla zia!

Saluto la mamma, e mi chia­mano nell’ordine alcune  amiche, la mia sorel­lina pic­cola e un pirla di uomo, appena conosci­uto che inizia a man­darmi sms per ren­dersi sim­patico e son­dare se può rime­di­are una ser­ata con cena e dopocena (a noi donne sin­gle belle o brutte nei week end capita purtroppo fre­quente­mente di rice­vere sim­ili sms da altret­tanti affamati).

Con le mie amiche inizio un brac­cio di ferro tele­fon­ico. La prima, Emanuela, a cui voglio molto bene, mi spiega la sua inten­zione di  “non voto orga­niz­zato”, che con­siste nell’andare al seg­gio e con­seg­nare un mod­ulo con cui si dichiara ai sensi dell’art…della legge.…che non ci si riconosce in nes­sun par­tito e per­tanto  si “NONVOTA”, cerco di spie­garle che non servirà a una mazza, per­ché il suo non voto non ridurrà i seggi e nem­meno i rim­borsi elet­torali dei par­titiche lei con­testa, anche se dovesse votare solo il 10% degli elet­tori! Tut­tavia lei è, come me, NOTAV e non vuole votare ne il cen­trodx ne il cen­trosx i cui leader sono SI TAV e entrambi respon­s­abili della grave repre­sione mil­itare dei nos­tri amici Val­susini. Non dis­cuto oltre. Emanuela ed io ci stimi­amo rec­i­p­ro­ca­mente e, in fondo, ha anche ragione lei!

La sec­onda amica una val­susina doc non sente ragioni, anche se è di sin­is­tra dove c’è Bersani non voterebbe nem­meno sotto tor­tura, lei al con­trario di molti conosce la legge elet­torale del “por­cel­lum” e anche se ha amici can­di­dati in sel e nel pd, non vor­rebbe con­tribuire con il suo voto al pre­mio di mag­gio­ranza per il Piemonte con la con­seguente elezione del bim­bominkia (Ndr Ste­fano Espos­ito) quale Sen­a­tore della Repub­blica (devo ammet­tere che al momento di apporre la croce sulla scheda del sen­ato questo pen­siero ha tolto anche a me la seren­ità) .                                                                       Un’altra mia amica è inde­cisa su Ven­dola, le spiego il por­cel­lum, lei è pugliese, ma i Notav e i grillini  le hanno detto che Ven­dola è andato a pranzo con la giu­dice che l’ha assolto per la sto­ria del San Raf­faele, che l’Ilva è colpa sua, che è favorev­ole alla tav, che ha un inci­u­cio con Monti ecc. ecc. Rispondo e smonto le sue errate infor­mazioni, le mando 12 link che dimostrano ciò che dico…(la polit­ica ha bisogno di prove non ci si fida più), ma lei è dis­oc­cu­pata senza lavoro, senza pen­sione, qualche prob­lema di salute e nes­suna tutela sociale se non la sol­i­da­ri­età di amici sem­pre più poveri. Poi dicono che noi non siamo la Grecia!

In chat una delle mie sorelle mi fa sapere che lei è supe­ri­ore a me per­ché voterà Grillo! Se votare il comico gen­ovese ha dato un senso alla sua inutile vita, sono con­tenta per lei, ma mi astengo da ogni dis­cus­sione (non per dare retta alla mia mamma, ma per­ché giu­di­can­dola un’idiota, non desidero perderci tempo).                                                                                                                                                 Chi­amo invece la  mia sorella pic­cola,  per la quale nutro stima e grande affetto, e mi metto a spie­gare, inutil­mente, il por­cel­lum e il voto utile, ma lei mi ricorda, gius­ta­mente, le nefan­dezze del pd di Asti che le avevo con­fidato, di quello stronzo del Sin­daco neo eletto, che il giorno dopo il casino del MPS si è fatto nom­inare pres­i­dente del cda di una banca asti­giana e di non so quale altra parte­ci­pata del comune (car­ica con lautis­simi get­toni di pre­senza  che gli rimarrà anche quando non sarà più sin­daco.                                   Ad Asti gli avvo­cati mediocri risolvono la crisi eco­nom­ica (la loro) così…usano il pd  come un taxi per sis­temarsi in qualche soci­età pub­blica, poi chi se ne frega se nella città ci sono poveri che dor­mono in macchina con i bam­bini (e ci sono) per­ché non hanno i soldi per pagare l’affitto, piut­tosto di aiu­tarli si pos­sono far minac­ciare dagli assis­tenti sociali che gli lever­anno i figli per man­i­festa povertà! (e meno­male che siamo nella rossa e/o democris­tiana Asti e non a New York…ma questa è un’altra storia). 

Intanto mi arriva­vano chia­mate dal mio corteggia­tore di Alba, trovando sem­pre occu­pato, si è fatto pren­dere dall’ansia e ha iniziato a spedirmi sms cre­tini coi cuoricini e dopo 12 avvisi di chia­mata, inter­rompo con mia sorella per rispondergli…in fondo una pizza in com­pag­nia stasera mag­ari ad Alba, (la città del Par­ti­giano Jonnhy) potrebbe anche essere utile a dis­trarsi! Ma l’imbecille per fare lo splen­dido inizia a par­lare di polit­ica facendo finta di saperne ma ne parla come del derby di cal­cio.                               — E tu chi voti? Gli chiedo a bru­ci­a­pelo?                                                                                                                    Fa una risata poi mi risponde bal­bet­tando che il voto è seg­reto, sapendo che se sbaglia la risposta non avrà con me nes­suna sper­anza, poi ne fa un altra e dice la cosa più idiota che poteva pas­sare per la testa di un uomo cere­brodotato (ma è evi­dente che non lo è):                                                                                         — Sil­vio ovvi­a­mente almeno lui è sem­pre cir­condato dalle belle donne!

- Alba una volta era meglio fre­quen­tata! (sot­to­li­neo sarcasticamente)

- A chi ti riferisci? Mi fa lui

- Il par­ti­giano Jonnhy? Do you know, Beppe Fenoglio? (con tono sem­pre più sar­cas­tico e infastidito)

- Aha…ma quello era finoc­chio, non come Silvio…di la ver­ità piac­erebbe anche a te che Sil­vio.…                   Non fa in tempo ad ulti­mare la frase che gli ho già attac­cato il tele­fono e sono su su fb  a ban­narlo a vita per esclud­er­gli ogni pos­si­bil­ità di con­tatto futuro, il tele­fono con­tinua a squil­lare ma non gli rispondo,  e  mi arriva un sms con il quale mi comu­nica che sarei,  a suo dire, come tutte le comu­niste del cazzo, male­d­u­cata e pure les­bica! Rispondo un ultima volta con un sms dicendo che se ricevo ancora una sua tele­fonata o sms vado dai cara­binieri a denun­cia­rlo per stalking!

A questo punto la domanda marzul­liana sorge spon­tanea: E’ il berlus­con­ismo che ha reso così idi­oti gli uomini, o Berlus­coni c’è per­ché assec­onda questa gret­tezza maschile e non solo?                                     Intanto in chat un’amica tedesca che ha vis­suto molti anni in Italia a Torino, ma che ora vive a Stoc­carda, mi augura buon voto e aus­pica che ce la fac­ciamo a far scom­par­ire Sil­vio, io esp­rimo qualche per­p­lessità. Par­liamo della Merkel, dello spread, della Gre­cia e della crisi euro­pea.                                 — Ma che Merkel e Merkel? (Con­testa lei)  Ognuno si assuma le sue respon­s­abil­ità, Berlus­coni é un buf­fone, ha fatto casino e non si è assunto le sue respon­s­abil­ità non è uomo! E ora tutti ital­iani voi vi assumete respon­s­abil­ità di man­darlo via! Ja?                                                                                                       Come dare torto a Uli! Dob­bi­amo assumerci nos­tre respon­s­abil­ità tutti quanti! Ma intanto prego la teu­ton­ica amica di vedere se c’è un pos­ti­cino di lavoro in Ger­ma­nia che  mi sa che dopo le elezioni qui andremo ulte­ri­or­mente a scatafas­cio!                                                                                                                         Quasi con­tem­po­ranea­mente, si accende la lucina verde della chat di mia figlia dal Mada­gas­car, non è in vacanza è una delle mil­ioni di gio­vani ital­iani che è dovuta espa­tri­are con la sua lau­rea, per poter avere un lavoro (lei non può votare men­tre ai due marò che hanno assas­si­nato i due indi­ani abbi­amo pagato pure il viag­gio e la licenza pre­mio per un mese)                                                                                                     — - Hai votato mamma? (mi scrive)

- Ancora no, più tardi vado!

- Sai ieri pen­savo che vor­rei essere li e fare qual­cosa per il mio paese… un po’ mi dispiace…mi man­cano gli amici… ma qui è tutto splen­dido e poi final­mente un lavoro come mi piace.

- Dimmi chi voter­esti? Voto io per te.

- Dunque…mah ecco…nessuno!

- Come nes­suno? (ma come darle torto povera figlia) Dimmi un nome…

- Allora vota.…Paolo Barnard!

Esco e spalo la neve davanti casa che è scesa copiosa­mente, la strada, mal­grado la neve e il freddo, è eccezional­mente traf­fi­cata di mac­chine,  anche a messa è finita…stanno andando tutti a votare! Rien­tro in casa prendo doc­u­menti la scheda elet­torale e vado anch’io verso il seggio. 

Un defi­ciente ha parcheg­giato il suo suv davanti alla porta d’ingresso della scuola, (questo voterà Berlus­coni penso) estraggo il tele­fono e fac­cio una foto, ma i cara­binieri escono e anziché mul­tarlo,  mi inti­mano di las­ciare borsa e cel­lu­lare al pres­i­dente del seg­gio prima di votare…pena multa salatissima…arresto ecc ecc. Qualche defi­ciente fotografa la scheda votata e la pub­blica su fb o twit­ter e per impedire che questo avvenga ti seques­trano tutti gli apparec­chi tec­no­logici. Entro in cab­ina e voto senza #ciuc­cia­re­la­matita, il paese è pic­colo e conosco il pres­i­dente del seggio…mi fido e poi ci sono due mas­tini del #M5S che sono li di vedetta, diffidenti!

Vado al bar mi siedo ordino un the e prendo dei dolci, fingo di leg­gere il gior­nale ma in realtà sono li per origliare e sen­tire gli opin­ion­isti che dicono… in quel momento ci sono dei gio­vani, di solito mi piace ascoltarli…pensare di essere la madre di tutti quelli che incontro…visto che mia figlia mi è lon­tana, ma pare che la juve abbia fatto non so quanti goal, e devo man­giare lenta­mente 3 crois­sant prima di sen­tirne uno, che affronta l’argomento che m’interessa:                                                                                               “Minchia che ora è? A che ora chi­ude la scuola, minchia devo andare ancora a votare! Ma chi minchia voto? Un altro gli risponde io ho votato “aggrillo” che così gli rompe il culo a quei bas­tardi! Che tanto destra e sin­is­tra sono tutti uguali! L’altro inter­viene e sug­gerisce: “vota a Berlus­coni almeno lui scopa le fighe, mica come quegli sfi­gati di sin­is­tra che le hanno solo ciospe!” Dal gruppo emerge una voce fem­minile: Ma noooo, chi­unque meno che Berlus­coni, quel vec­chio porco che da quando sono nata che c’è lui…basta! 

Mi alzo, e con entu­si­asmo  vado a strin­gere la mano alla sig­no­rina! E le fac­cio: Brava basta Berlus­coni! Cosa hai bevuto? Offro io! Ma solo per te a lui che vota Berlus­coni niente, a lui se gliela da pren­derà l’imu, o qualche zoc­colona che gli avanza! 

Vado alla cassa e pago ma il barista, nor­mal­mente cor­diale, non dice nulla e dall’espressione non è entu­si­asta del mio gesto. Ho scop­erto involon­tari­a­mente che l’unico bar del paese è berlus­co­ni­ano! Che trage­dia! Per cam­biare bar devo andare in un altro paese! 

Mi sa che alla fac­cia della coe­sione sociale, queste elezioni a par­tire dalla cam­pagna elet­torale più squall­ida della sto­ria,  di certo non hanno favorito la pace e ci vedranno più che mai, divisi e scon­tenti, almeno fino alle prossime elezioni o al prossimo mon­di­ale di calcio! 

Non mi disturba per niente!

imgresDomenica…mancano pochi minuti a mez­zan­otte, sono sola in casa, nel silen­zio asso­luto, decido di fare un bagno caldo prima di met­termi a dormire. Applico l’olio ai semi di lino nei capelli, e al viso una maschera anti­ag­ing fai da te, un com­posto di miele, yogurth e crusca, entro nella vasca che pro­fuma di bagnoschi­uma al gusto di ylang-ylang chi­udo gli occhi, per meglio ass­apo­rare quell’attimo di relax, ma…odo dei rumori sin­istri prove­ni­enti dall’ingresso…la porta trema quasi che qual­cuno volesse but­tarla giù… (sco­prirò dopo che erano i miei gatti che gio­ca­vano col por­tachi­avi che cion­dolava dalla chi­ave inserita nella serratura).

Nuda come un verme,  leg­ger­mente un po’ meno gnocca (ma solo per via di quella mag­ica poltiglia spalmata sulla mia fac­cia e per i capelli unti e bag­nati) mi sento vul­ner­a­bile come Janet Leigh nella scena di Psyco di Hitchock! Decido, comunque,  di rimanere in ammollo… affer­rando per pre­cauzione, un tubo cro­mato del porta sarviette…mi difenderò…dandolo in testa ad even­tu­ali aggres­sori, se malau­gu­rata­mente qualche mal­in­ten­zion­ato dovesse entrarmi in casa.

Pas­sano alcuni minuti e il silen­zio (com­plice la neve che inizia a cadere) si fa sem­pre più assordante!

Me ne resto li tran­quilla a godermi quel bagno aro­mat­er­apico e improvvisa­mente… nel silen­zio più totale… squilla il tele­fono (in cam­era sul mobile vicino al letto, in fondo al cor­ri­doio all’estremità opposta al bagno).

Che fare?

A) Potrei fot­termene beat­a­mente, avranno sbagliato numero!

B) Non sarà suc­cesso qual­cosa? (ho gli anziani gen­i­tori a 1800 km, una figlia a 8500 km e la sorel­lina pic­cola a 40 ma con una gamba ingessata).

C) In questa notte di gelo il mio ex si sta rigi­rando nel letto pen­san­domi e sente l’urgenza di dirmi che si è reso conto di amarmi che vuole sposarmi/ pas­sare il resto della sua vita solo con me! (ipotesi alquanto improb­a­bile ma non si sa mai!)

Il tele­fono smette di squil­lare, pro­prio men­tre infilo l’accappatoio e quando lo tolgo per rien­trare nella vasca (non prima di aver imbrat­tato il cop­er­chio del cesso con un cospicuo pezzo caduto dalla mia maschera al miele) squilla nuo­va­mente.… Allora è urgente! (penso) men­tre corro a piedi nudi nel buio cor­ri­doio sbat­tendo, ovvi­a­mente, il ditino del piede con­tro lo stip­ite della porta con annesso urlo di dolore.

Afferro il cel­lu­lare con le mani umidicce ed appic­ci­cose… due chia­mate perse da numero sconosci­uto… squilla di nuovo…rispondo e sento un rantolo…(un mani­aco che mi fa stalk­ing?). L’orologio segna mez­zan­otte e dieci…il tele­fono squilla di nuovo e rispondo seccata:

- Pronto ma chi parla? 

Dall’altra parte sento un rumore tipo scatar­ra­mento e  una voce anziana e fem­minile che mi dice:

- Sig­nora Inc­reta? Parlo con l’agen­zia immo­bil­iare? Sono la pro­pri­etaria della casa xy, ho perso il le chi­avi della casa al paese e sic­come fra due mesi devo andarci, non è che lei può resti­tuirmi la copia che le ho dato? 

- Man­nag­gia Sig­nora! Lo sa che ore sono? Mi ha fato pren­dere un accidente! 

- Ma è solo mez­zan­otte! (Rib­atte lei) Pensavo fosse in giro a diver­tirsi in qualche dis­coteca, come fanno tutti i gio­vani, visto che è domenica! Poi lei mi ha detto che è sem­pre reperi­bile, e sic­come mia cug­ina si opera di cataratta e devo andare al paese a trovarla, ho pensato…già che ci sono vado a fare le pulizie nella casa e poi a marzo devo met­tere fuori i ger­anei e piantare i bulbi dei tulipani…che non volevo met­terli… ma visto che lei non mi vende la casa e non trovo le chi­avi, ho chiam­ato il fab­bro ma quelli la domenica non rispon­dono e ho pen­sato chissà se la sig­nora dell’agenzia le ha ancora? Volevo anche chiederle: Ma sec­ondo lei l’IMU la tol­gono questi politici? Prima ce la fanno pagare e poi la tol­gono? Tanto ho capito che questi politici sono tutti d’accordo per fre­garci! Solo le pen­sioni non aumen­tano! Poi le volevo dire ma lo sa che mio nipote non mi è venuto nem­meno a trovare a Natale, non vor­rei le avesse prese lui le chi­avi e poi devo rompere la porta che è antica e i fab­bri come gli idraulici, non si trovano mai e poi chissà quanto mi pren­dono… bla…bla…bla.…

- Sig­nora è mez­zan­otte, stia tran­quilla le chi­avi le ho io, non deve rompere la porta ma adesso si metta al caldo sotto le cop­erte… la chi­amo domani…Buonanotte! 

CANDIDITALY

imgres-1OVVERO: DELLA SELEZIONE DI CANDIDATI ALLE ELEZIONI ITALIANE AI TEMPI DEL PORCELLUM

Mes­sag­gio tipo rice­vuto nella mia casella elet­tron­ica (ma sono sicura che in molti ne hanno rice­vuti di analoghi):

Ciao Ketty sono l’onorevole… sto cre­ando un nuovo movi­mento per cam­biare vera­mente l’Italia e non posso asso­lu­ta­mente non averti nella lista dei miei can­di­dati visto che fai parte della soci­età civile, lavori, sei tosta sei una donna in gamba e…se non ti offendi, sei pure una bella donna! Con­tat­tami urgen­te­mente per accettare la can­di­datura al numero.…”

Chi­amo:

- Pronto, sono Ketty Increta

- Mi scusi con chi parlo? 

- Ketty Increta…mi hai scritto una mail che non puoi far asso­lu­ta­mente a meno di me, nella lista che stai facendo!

- A si ciao Ketty, come va? Sem­pre in gamba voi donne in car­ri­era! (detto tra noi, ho un odio vis­cerale per chi mi da della donna in car­ri­era). Allora quando ci vedi­amo? Così mi firmi l’accettazione della can­di­datura e poi ci orga­nizzi­amo per fare la rac­colta firme e par­ti­amo alla grande per la cam­pagna elet­torale e li man­di­amo tutti a casa!

- Vera­mente è un momento abbas­tanza di merda in tutti i sensi! Comunque vor­rei conoscere il programma. 

- Si il pro­gramma lo sti­amo scrivendo… ma tanto non lo guarda nes­suno credi a me… abbi­amo il sim­bolo però…un sim­bolo d’effetto…anche l’occhio vuole la sua parte!  Comunque ci pren­di­amo un caffé insieme… voglio dire… fa sem­pre piacere pren­dere un caffè con una bella donna... e così mi firmi il mod­ulo di accettazione della candidatura. 

- Scusa caro onorev­ole, io credo di averti visto una sola volta… mi pare ad un con­vegno nell’ambito della sagra pae­sana  della bagna càuda… o della gal­lina bionda di Villanova…ma c’era tanta gente… tu ti ricordi chi sono?

-.…si fammi pen­sare, non sei l’amica di Luigi?

- Non ho amici che si chia­mano Luigi. Insomma ti ricordi di me? Per­ché vuoi can­di­dare pro­prio me?

- …ser­vono donne come te… per il cam­bi­a­mento… per sal­vare l’Italia… che ci siamo rotti di questi politici… anche Luigi è candidato…poi c’è Pino il sin­da­cal­ista dei metalmec­ca­nici eso­dati, Paola la maes­tra pre­caria, la com­mer­cial­ista Gina, ma forse non la conosci…anche lei è amica di Luigi… Adesso che ci penso ho visto il tuo nome nella firma del ref­er­en­dum per sal­vare dall’estinzione  il ramarro giallino del Guatemala e da ciò si evince che donna sei… e poi dob­bi­amo fare una bella lista con 40 can­di­dati… più le ris­erve… comunque anche se non ti can­didi una sera ci vedi­amo? Hai una bella voce!

- No scusami il caffé rende ner­vosi e la polit­ica fatta così pure! Adieu

Morale del tread: Non importa chi tu sia…basta che ti metti nella lista del pic­colo par­tito! Tanto il capolista entra i par­la­mento coi voti di tua zia, tua nonna  e della tua com­pagna di banco delle ele­men­tari  che vol­e­vano votare per te! Si becca anche il finanzi­a­mento pub­blico (par­don quello l’abbiamo abolito col ref­er­en­dum, ora si chiama “rim­borso elet­torale”) per le spese che tu soster­rai per farti votare! Inoltre puoi anche farti “trombare“da un onorev­ole anche prima del voto! Anche questo è un metodo anti­crisi (per lui)! Ma si sa l’importante è partecipare!

Ps: alle ultime elezioni ammin­is­tra­tive la per­centuale dei can­di­dati era di poco infe­ri­ore al numero degli aventi diritto al voto!

Il tabù della politica

merdayh9Ulti­ma­mente dal bar al social net­work è tutto un insulto… uno sbra­cia­rsi in direzione dell’antipo­lit­ica.

Lo sport di alcuni antipolitici, è quello di den­i­grare non solo, come sarebbe lecito, i politici cor­rotti o inca­paci, ma anche chi­unque osi avere un’ ide­olo­gia polit­ica. E’ tutto un  loop d’insulti, di foto pub­bli­cate con par­la­menti in fiamme, di minacce anche ai sem­plici mil­i­tanti o sim­pa­tiz­zanti: I politici sono tutti merde! Ergo la polit­ica è una merda! Ergo i mil­i­tanti e persino gli elet­tori sono merde!

Il tutto con un odio gener­ico, che si spiega solo anal­iz­zando la dif­fi­cile situ­azione socio eco­nom­ica in cui oggi molti, purtroppo, vivono. Odio che spesso degen­era in vera per­se­cuzione per chi anche solo s’interessa di conoscere e val­utare pro­poste e pro­grammi politici, met­ten­dolo alla pub­blica gogna alla stessa stregua dei farabutti  che hanno truffato mil­ioni di euro, poco importa se il mil­i­tante non solo non ci guadagna il becco di un quat­trino, ma addirit­tura ci rimette di tasca pro­pria ded­i­can­doci il tempo libero.

Già! Ma se siamo nella merda non è che, forse, pro­prio inter­es­san­doci della cosa pub­blica pos­si­amo uscirne?

E così che accanto a questi antipolitici, (che per altro non sono in grado di indi­care in che modo miglio­rare la soci­età senza polit­ica) nell’ultimo peri­odo molte per­sone, soprat­tutto gio­vani, non solo si inter­es­sano alla cosa pub­blica ma parte­ci­pano atti­va­mente e in alcuni casi si met­tono in gioco parte­ci­pando a dure com­pe­tizioni elettorali.

Tut­tavia il tabù della polit­ica per­siste e men­tre storici par­la­men­tari (molti dei quali sono respon­s­abili è della grave crisi eco­nom­ica e sociale in cui ci tro­vi­amo e dell’aver gen­er­ato sen­ti­menti neg­a­tivi) si divi­dono si ripro­pon­gono e reim­pas­tano, per gli altri è tutto un dis­trug­gere, rot­ta­mare in nome di un ide­ale cam­bi­a­mento (di fatto privo di contenuti).

Ho parte­ci­pato dal di den­tro (come mil­i­tante sel) alle pri­marie del cen­trosin­is­tra.                                      Il seg­gio di un paese in provin­cia di Asti è stato un ottimo punto d’osservazione. Migli­aia di per­sone di tutte le età in tutt’Italia, hanno dato un’ottima indi­cazione d’indirizzo politico alla coal­izione pre­miando, attra­verso la scelta dei can­di­dati, l’ambiente in primis ma anche la voglia di trasparenza, di diritti civili e di sviluppo eco­nom­ico, inteso non come mero sfrut­ta­mento sel­vag­gio ma come crescita respon­s­abile della qual­ità della vita.

Dal mio con­fronto con mil­i­tanti del Pd, (che molti di quelli che leg­gono vor­reb­bero vedere tutti appesi alla forca) è emerso, ad esem­pio, che non sono affatto d’accordo alla real­iz­zazione del TAV e lo dimostrano anche gli esiti delle votazioni delle pri­marie, che a Torino hanno visto pre­mi­are il Con­sigliere Regionale Ste­fano Lepri oltre all’ex sin­daco di Avigliana Carla Mat­ti­oli o al Con­sigliere Comu­nale di Torino Michele Curto, segno che il rispetto per l’ambiente e la razion­al­ità nella spesa pub­blica sono pri­or­i­tarie per gli italiani.

E se, come diceva Gandhi, In democrazia nes­sun fatto di vita si sot­trae alla polit­ica, per me il vero crim­ine con­siste nel non inter­es­sarsi, non parte­ci­pare, non scegliere, in quanto così facendo si aval­lano pro­prio le “merde” che si dice di voler com­bat­tere in nome del “tanto sono tutti uguali”!

Amarcord: Una domenica senz’auto negli anni ’70!

AUSTRITY-22 dicem­bre 1973 era una delle domeniche di Aus­ter­ity, tutti intorno a me erano arrab­bi­atis­simi! Mia madre dopo una set­ti­mana di lavoro riteneva fosse ingiusto non poter usare la 127 per andare dalla provin­cia di Torino a pren­dere il caffè in Piazza del Duomo a Milano, mio padre impre­cava con­tro quelli dello Yom Kip­pur. Era a causa loro se ave­vano chiuso il canale di Suez e per questo motivo le navi petroliere dove­vano cir­cum­nav­i­gare l’Africa per portare il petro­lio ma, cosa ancor più grave, lui avrebbe dovuto fare a piedi, i 300 metri tra la nos­tra casa in Viale Gram­sci e il Bar Mag­giora in Corso Fran­cia a Col­legno! Per il ner­voso, aveva ter­mi­nato anzitempo le sigarette e per­tanto doveva asso­lu­ta­mente com­piere questo “lungo cam­mino” non senza insultare gli arabi che ave­vano messo l’embargo e lo face­vano sicu­ra­mente per aumentare il prezzo della ben­z­ina! Ma lo aumen­tassero senza farla tanto lunga! (In modo che lui potesse andarsi a com­prare le sigarette o andare con l’auto dove voleva!)

Mia nonna, alzava gli occhi al cielo e sospi­rava! Lei al tempo della guerra, faceva molti chilometri a piedi sotto i bom­bar­da­menti per portare il pane ai par­ti­giani, ma a mio padre ciò non inter­es­sava, la guerra, i par­ti­giani ora­mai erano roba d’altri tempi, ora vive­vamo i “tempi mod­erni” e non si poteva togliere ad un uomo mod­erno degli anni ’70 l’auto e, soprat­tutto, le sigarette!

Men­tre la mia famiglia impre­cava verso gli arabi e gli israeliani, io allora bimba ero invece felice di questa notizia dell’Aus­ter­ity e, senza dire nulla a nes­suno, presi i miei pat­tini a rotelle, lo spaz­zolino da denti, due Buondì Motta e un gomi­tolo di lana rossa (per seg­nare la strada e non per­dermi, non le brici­ole di pane che si sa che i passerotti le man­giano e dopo non sai più come fare per ori­en­tarti) e scesi in strada, anziché pat­tinare sul mar­ci­apiedi, come dovevo far di solito per non essere investita, potevo pat­tinare al cen­tro della strada, ero felice, c’era aria di festa, io pat­ti­navo e can­tavo a squar­ci­agola, una can­zone degli Equipe 84, “tutta mia la città ahaaaaa…”, in un attimo fui in Corso Fran­cia. Incred­i­bil­mente una delle arterie prin­ci­pali della città era com­ple­ta­mente sgom­bra d’auto, vi erano numerose bici­clette anche dalle forme strane, clown, gio­col­ieri, un gruppo di gio­vani “figli dei fiori” seduti al cen­tro di un incro­cio, con la chi­tarra inton­ava: “c’era un ragazzo che come me amava i Bea­t­les e i Rolling stones…” Quella can­zone la conoscevo, la maes­tra a scuola ci aveva par­lato della guerra del Viet­nam, ma non mi fer­mai… mia nonna mi aveva rac­co­mandato di non dare con­fi­denza agli estranei…soprattutto ai “figli dei fiori” e ai capel­loni, ma a me sem­bra­vano sim­patici poi doveva essere bello avere per gen­i­tori dei fiori, men­tre io ero figlia di una ciminiera! Mio padre fumava sem­pre e io non res­pi­ravo… mi bru­ci­a­van gli occhi!

Ad ogni modo con­tin­uai a pat­tinare e a sro­to­lare il gomi­tolo di lana per non per­dermi, ma l’avevo fis­sato ad un sas­solino troppo pic­colo, che mi seguiva come un cagno­lino e ad un certo punto un gatto balzo sul sasso e sul filo e imbrogliò tutto il mio rudi­men­tale “segna mappa”! Acci­denti non avevo mai visto gat­tini gio­care in Corso Fran­cia, il filo di Ari­anna aveva fun­zion­ato anche nel labir­into del Mino­tauro e qui che non c’erano mino­tauri un gat­tino aveva dis­trutto la mia impresa! Ma non mi spaven­tai più di tanto, ero arrivata davanti alla “nave”, un nuovo palazzo appena costru­ito, lo Sky res­i­dence, dietro quello… in via Rossini, in una casa fine 800 abita­vano i miei nonni, non mi ero ancora persa! Con­tin­uai a pat­tinare sul corso e anche più rap­i­da­mente (senza il filo di lana che s’impigliava nelle rotelle) in un attimo fui a Leuman!

Un cav­allo con tanto di calesse per­cor­reva la strada, non era usuale vedere a Col­legno su corso Fran­cia delle car­rozze coi cav­alli! Una zia di mio padre (Zia Bia­gia) mi aveva nar­rato che negli anni 30 andava al lavoro da Col­legno a Torino col tram trainato da cav­alli, ma non le avevo cre­duto, ed ora invece vedevo con i miei occhi dei cav­alli al trotto sul corso!

Ad un certo punto vidi anche un ven­di­tore di zuc­chero filato e di palloncini…mi spaven­tai a morte! Ero per caso finita nel paese dei baloc­chi di Col­lodi? Cer­cai uno spec­chio, mi toc­cai le orec­chie, le avevo ancora nor­mali, quelle d’asino non mi erano cresciute, ma nel dub­bio non mi fer­mai, pazienza per lo zuc­chero filato, ma non volevo che mi crescessero le orec­chie, che avrebbe detto la maes­tra, e i miei com­pagni? Man­giai un più ras­si­cu­rante buondì motta e lavai i denti ad una fontana. Con­tin­uai a pat­tinare qual­cuno m’aveva detto che quel corso arrivava in Fran­cia ed ero deter­mi­nata ad arrivarci pattinando!

Arrivata a Cascine Vica di fronte alla Standa il mio viag­gio ter­minò! Mio nonno Antonino, si era stan­cato di seguirmi disc­re­ta­mente e mi sor­passò con la sua bicicletta!

Dove pensi di andare pic­cola Ketty? mi chiese senza scen­dere dalla bici.

In Fran­cia, non posso?

Ma lo sai il francese? 

Si, so tutte le can­zoni di Sylvie Var­tanComme un garçon je n’ai peur de rien, la la la! Risposi impertinente

E il pas­s­aporto? Ce l’hai il passaporto?

Caspita! Il pas­s­aporto non l’avevo, dovevo inter­rompere il mio viag­gio! Senza più protestare mon­tai con tutti i pat­tini sulla canna della bici e mio nonno.

Un giorno potrai andare in Fran­cia e in tutta l’Europa senza pas­s­aporto! mi ras­si­curò Nonno Antonino,e mi portò a casa sua dove sul poutagè a legna mia nonna aveva scaldato già il pane con fioc­chi di burro e miele,  altro che il buondì motta indus­tri­ali che ti com­pra tua madre! Tuonò lei. Poi mio nonno lesse dei pezzi di  un libro dove Giuseppe Mazz­ini affer­mava che chi ama la pro­pria patria ama tutte le patrie, e che bisog­nava creare una democrazia sociale final­iz­zata al benessere cul­tur­ale dei popoli europei. 

Il 21 12 2012 alle 12.21 sarò in corso Fran­cia all’uscita della tan­gen­ziale, come coor­di­na­tore del Sen­tiero Umano di Sol­i­da­ri­età  Ambi­en­tale, questa volta sarà un po’ più dif­fi­cile per­ché la cir­co­lazione delle auto non sarà inter­rotta e soprat­tutto mio nonno, classe 1898 non c’è più, ma io lo porto lo stesso con me! E tu? Chi porti con te?

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AUSTERITY

fumo passivo

Liaisons dangereuses

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Io e la mia amica Isa decidi­amo di parte­ci­pare all’Avant Som­met di Lione, per incon­trare e conoscere oltre la città, le per­sone che ci sono al di là del maledetto tun­nel TORINO LIONE che i nos­tri gov­erni vor­reb­bero costru­ire con­tro il nos­tro parere.

Preno­ti­amo il minibus che parte da Almese,  ma solo per il ritorno all’andata toc­cherebbe essere li alle 6 del mat­tino e par­tendo rispet­ti­va­mente dal Mon­fer­rato asti­giano e da Torino, prefe­ri­amo par­tire un giorno prima, tanto più che per l’andata tro­vi­amo un pas­sag­gio da due lionesi Jean­de­nis e Ale­jan­dro che tor­nano a Lione da Milano. Gli diamo appun­ta­mento ad Almese, dove las­ci­amo la nos­tra auto per il ritorno.
Il viag­gio è piacev­ole, si parla di polit­ica e delle dif­ferenze tra Italia e Fran­cia, ci scam­bi­amo infor­mazioni, ad esem­pio Jean­de­nis ci spiega che è una for­tuna che ora ci sia Hol­lande come pres­i­dente, per­chè sono vicini a legal­iz­zare il mat­ri­mo­nio tra gay e la pos­si­bil­ità per loro di adottare dei figli. “Certo che in Italia voi avendo il Papa, non potrete nem­meno par­larne!” (afferma lui)! Gli spiego che invece pro­prio in questi giorni in cui ci sono le pri­marie del cen­trosin­is­tra è uno degli argo­menti di dis­cus­sione e che uno dei can­di­dati (ndr Nichi Ven­dola), che è già il gov­er­na­tore della Puglia nonché leader di SEL, anch’egli gay desider­erebbe pot­ersi sposare e adottare un figlio e che recen­te­mente un altro gay è stato eletto come gov­er­na­tore della Sicilia. Lui si stupisce, non pen­sava fos­simo così “avanti” avendo avuto per molti anni il gov­erno di Berlus­coni.
Ci sono molte cose che i nos­tri cug­ini francesi non sanno di noi e molte che non sap­pi­amo noi di loro, per esem­pio in Italia pen­si­amo che loro siano in mag­gio­ranza a favore dell’energia nucleare, ma a sen­tire Jean­de­nis è il con­trario. Arriv­i­amo alla fron­tiera dopo il Fre­jus e c’è molta polizia, ci fer­mano, ci chiedono dove andi­amo, e Jean­de­nis risponde. “torno a casa a Lione, abito li e loro sono mie ospiti!” Si scusa per la pic­cola bugia e rimane allo stesso modo mer­av­igliato, per lavoro attra­versa la fron­tiera spesso ed è la prima volta che viene fer­mato e che ci sia tutta quella polizia.
Il tempo passa in fretta, ci accom­pa­g­nano fino all’espace Sar­razin, dove ci sono le con­ferenze dell’Avant Som­met orga­niz­zato da Daniel Ibanez e dai no tav francesi, pur essendo lionesi, non sape­vano di questo evento, se potranno lunedì parteciper­anno alla man­i­fes­tazione con­tro Monti e Hol­land e l’assurdità delle grandi opere.
Sono quasi le 18, il con­vegno è ancora in piena attiv­ità mal­grado abbiano incom­in­ci­ato da sta­mat­tina.
Dati, fil­mati, dis­cus­sioni. C’è anche l’assistente di un un europar­la­mentare francese,  un con­sigliere regionale Rhône-Alpes, ma anche Davide Bono, con­sigliere regionale piemon­tese M5S e Angelo Tartaglia del Politec­nico di Torino. La nos­tra cor­rispon­dente Vir­ginie ci viene in con­tro, è l’ora dell’aperitivo, e tra un bic­chiere e l’altro ci fanno domande sul movi­mento No TAV in Italia.
Loro, a quanto pare, è solo un anno che si danno da fare come movi­mento, non cir­colano infor­mazioni, qual­cuno ( i loro gov­erni) gli aveva fatto credere che siamo noi ital­iani a voler real­iz­zare la gal­le­ria a tutti i costi e a loro la cosa non riguar­dava per­ché avremmo pagato noi l’intero trac­ciato.
Strano, anche a noi dicono la stessa cosa! Ridi­amo insieme e ci por­tano a cena in un ris­torante della città antica. Hanno sete di sapere e noi di rac­con­tare, ci ren­di­amo conto che le infor­mazioni non cir­colano. Ad ogni mio rac­conto degli avven­i­menti in Clarea, stra­buz­zano gli occhi, non pos­sono credere che al di la delle mon­tagne, pos­sano essere vio­lati in questo modo i diritti umani e d’opinione. Qualche assur­dità me la rac­con­tano anche loro però… una di loro che lavora nei trasporti, mi rac­conta ad esem­pio, che partono tir dalla Fran­cia alla Ger­ma­nia che esportano alla grande dis­tribuzione tedesca pneu­matici, salvo poi venderli agli instal­la­tori francesi che (a causa di riduzioni delle tasse) li acquis­tano ad un prezzo più basso che dal pro­dut­tore, e le merci vanno avanti e indi­etro tra i due stati spre­cando car­bu­rante e inquinando.
Tor­nando a casa dove ci ospi­tano rima­ni­amo bloc­cati in ascen­sore, la pro­pri­etaria di casa (un ele­gante con­do­minio nel cen­tro di Lyon) è mor­ti­fi­cata in 22 anni che vive li non è mai suc­cesso! Atten­dendo in soc­corsi, mi pren­dono in giro…dopo i miei rac­conti sulla Clarea, e 2 brac­cia rotte in un anno (1 per un inci­dente auto­mo­bilis­tico a l’altro per una caduta acci­den­tale al super­me­r­cato) cre­dono che sia io a portare sfor­tuna.
Ci sveg­liamo al mat­tino in questa casa molto bella, siamo in un attico e dalle finestre si vede tutta Lyon, in cucina è già pronta una ricca colazione e hanno anche fatto il caffé molto forte come piace a noi ital­iani. L’espresso e un’altra cosa ma apprezzo la buona volontà!
Ci diri­giamo verso il palazzo delle nos­tre riu­nioni, dove mal­grado siano solo le 8,30 sono tutti in attiv­ità, ma per com­in­ciare aspet­ti­amo un gruppo di rela­tori ital­iani, che arrivano in ritardo per­ché bloc­cati più volte sia alla fron­tiera del Fre­jus, sia all’arrivo al Lyon…riescono a pas­sare mentendo sulla des­ti­nazione del viag­gio.
Manca tut­tavia all’appello il bus con 15 ital­iani par­titi dalla Val Susa bloc­cato al Fre­jus con scuse pretes­tu­ose dai gen­darmi francesi per diverse ore, salvo poi las­cia­rli pas­sare tutti meno 3 tra cui l’autista, quindi non han potuto far altro che tornare indi­etro.
I francesi pre­senti al con­vegno a questa prima notizia sbian­cano! Una ammette can­di­da­mente: Pen­savo che questo avvenisse dalla parte ital­iana, si sa che da voi non c’è democrazia, ma da noi in Fran­cia, il paese della lib­ertà, non è ammis­si­bile una cosa del genere! (Poi pro­prio ora che hanno mandato a casa Sarkozy e scelto Hol­lande!)Un’altra invece afferma che siamo in un nuovo ordine mon­di­ale ( ed io penso, guarda caso il nos­tro gov­erno tec­nico è gra­dito alle banche e Monti fa parte del gruppo Bilder­berg)!
Ad ogni modo impedis­cono a 15 cit­ta­dini ital­iani di parte­ci­pare ad una con­ferenza francese, che fine ha fatto il trat­tato di Schen­gen?
La Corte dei conti francese ha boc­ciato questo prog­etto, e un euro par­la­mentare francese riferisce che in com­mis­sione euro­pea la UE non è disponi­bile a finanziarlo, il motivo non è eco­logico, ma eco­nom­ico: Non ci sono soldi, e inoltre ci sono altre pri­or­ità!
Io sono europeista con­vinta, ma pongo una ques­tione col mio francese sco­las­tico quasi dimen­ti­cato:
Quelle Europe? Quelle des marchan­dises ou quelle des per­son­nes.
Nous citoyen européen, nous sommes moins d’un pro­duit?
Quale Europa? Quella delle merci o quella delle per­sone? Pos­si­bile che noi cit­ta­dini europei valiamo meno di un prodotto?
Pare di si! L’autobus non arriva io e la mia amica siamo bloc­cate a Lyon, ma grande è la sol­i­da­ri­età dei nos­tri amici francesi, ci ospit­er­anno ancora se non rius­ciremo a trovare un altro mezzo per tornare.
Si sparge sul web la notizia e la sorella della mia amica decide di par­tire con suo mar­ito da Oulx per venirci a pren­dere, le rac­co­man­di­amo via sms di non dire che viene a Lione, lei e il mar­ito sono guardie fore­stali, ma mal­grado abbiano il las­cia pas­sare sul crus­cotto, la polizia li fer­merà più volte!
Nel frat­tempo parte­cip­i­amo ad altre riu­nioni inter­es­santi, arrivano anche espo­nenti dei movi­menti parig­ini: le tav serà comme Notredame de Landes, (altra opera faraon­ica e inutile nei pressi di Parigi)  ci dicono. A quanto pare le grandi opere anche in Fran­cia sono gra­dite solo ai politici! Ma il comune denom­i­na­tore è: Ils mentent ils trichent (mentono e imbrogliano).  L’ex sin­daco di Cham­bery Luc Besson vor­rebbe che si facesse una nuova stazione solo per avere una targa col suo nome, gli aqm­bi­en­tal­isti gli faranno una targa a loro spese purché non sper­peri danaro pub­blico in opere dev­as­tanti il ter­ri­to­rio.
Dopo essere rius­citi a pas­sare una serie di posti di blocco, la sorella della mia amica e il mar­ito, arrivano a pren­derci.
C’è polizia ovunque ma non fer­mano chi las­cia la Fran­cia… solo chi arriva. Evi­den­te­mente sanno che le loro men­zogne cadreb­bero se tra di noi cit­ta­dini europei ci par­liamo, tor­ni­amo a casa ancor più con­vinte di essere dalla parte giusta.
Abbi­amo mem­o­riz­zato mail e con­tatti queste “lia­sons dan­gereuses” devono con­tin­uare “sans fron­tierès”! L’Europa siamo noi! Affan­culo i mercati!